Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
25 luglio 1948 – Gino Bartali vince il suo secondo Tour de France
Il 14 luglio 1948 il Tour osservava un turno di riposo a Cannes prima di affrontare le tappe alpine. Il morale della squadra italiana non era dei migliori. Il giorno prima il capitano, Gino Bartali aveva perso otto minuti dalla maglia gialla. Il distacco complessivo dall’idolo di casa, Louison Bobet, era ormai superiore ai ventuno minuti e, mentre i francesi celebravano la loro festa nazionale, molti giornalisti italiani al seguito della Grande Boucle avevano fatto ritorno a casa sfiduciati.
A peggiorare la situazione, verso l’ora di pranzo arrivò la notizia dell’attentato al segretario del Partito Comunista, Palmiro Togliatti. Il ritiro della squadra dalla competizione diventò improvvisamente una probabile realtà perché il leader politico era in fin di vita e l’Italia si trovava sull’orlo della guerra civile.
Gli stessi componenti della squadra erano preoccupati e auspicavano il ritorno in Patria per poter stare vicino alle famiglie. Il clima d’incertezza fu interrotto da un’inaspettata telefonata di Alcide De Gasperi a Bartali. Il Presidente del Consiglio chiese al campione fiorentino un impegno straordinario per la tappa del giorno successivo perché una vittoria esaltante avrebbe potuto stemperare le tensioni in Italia.
Bartali imbarazzato dalla richiesta e motivato come non mai visse forse il giorno più grandioso della sua pur fantastica carriera: attacco grandioso sull’Izoard in mezzo ad una tempesta di neve e vittoria con diciotto minuti di vantaggio su Bobet. All’arrivo il primo pensiero fu per la situazione in Italia:
– Come sta Togliatti?. Meglio
– E allora sto meglio anch’io (Gino Bartali)
Il giorno successivo altro tappone con il Galibier e altra vittoria. Bartali conquistò la maglia gialla. Il 18 luglio, compleanno di Gino, arrivò la terza vittoria consecutiva. Gli avversari erano ormai sbaragliati. Bartali giunse vittorioso a Parigi con ventisei minuti di vantaggio dopo aver vinto ben sette tappe. Aveva trentaquattro anni, ne erano passati dieci dal primo trionfo in terra francese. Fu un’impresa memorabile.
Io sto qui e aspetto Bartali
Scalpitando sui miei sandali.
Da quella curva spunterà
Quel naso triste da italiano allegro.
Tra i francesi che s’incazzano
E i giornali che svolazzano (Paolo Conte)
DANIELE NICCOLI
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