Aeroporto: i Comitati fiorentini di Possibile dicono no alla nuova pista

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I Comitati fiorentini di Possibile hanno preso parte all’assemblea pubblica che si è svolta sabato 19 novembre a Peretola, promossa dai gruppi consiliari Sinistra Progetto Comune di Firenze e Diritti in Comune di Pisa, riconoscendosi pienamente nel percorso partecipativo avviato in opposizione al “dibattito pubblico” che viene condotto in questi giorni da Toscana Aeroporti a sostegno del nuovo piano di espansione dell’aeroporto Amerigo Vespucci.

Ribadiamo la nostra contrarietà ad un progetto economicamente ed ecologicamente insostenibile, le cui criticità, già ampiamente documentate dal Coordinamento dei Comitati per la Salute della Piana e riconosciute dalla sentenza del Consiglio di Stato che respinse il primo progetto di ampliamento dello scalo, sono rese strutturalmente insuperabili dalle caratteristiche morfologiche e ambientali del territorio interessato. Poiché disconosce le istanze delle comunità sorvolate e squalifica pregiudizialmente ipotesi alternative di sviluppo infrastrutturale, il processo di consultazione gestito da Toscana Aeroporti manca dei presupposti minimi per poter essere considerato partecipativo nel metodo e democratico negli esiti. Alla luce della bozza del nuovo Piano nazionale degli aeroporti formulata dall’ENAC, che inserisce l’Amerigo Vespucci (e non più il Galileo Galilei di Pisa) tra gli scali strategici a livello nazionale, ci appare invece come il tentativo di legittimare un esito predeterminato, avallato dal Comune di Firenze e da Regione Toscana.

Dalle quote di sorvolo alla cementificazione di una zona soggetta a rischio idrogeologico, i rilievi contro la realizzazione dell’opera sono tanti e tali da renderla ingiustificata, a maggior ragione rispetto a opzioni più efficienti e sostenibili – e soprattutto concretamente praticabili -, quali il potenziamento delle connessioni viarie e ferroviarie con gli aeroporti di Pisa e Bologna, che in linea con le distanze medie che collegano le grandi città europee ai principali scali aeroportuali sono certamente idonei a servire il traffico passeggeri per e da il capoluogo toscano. Crediamo che Firenze sconti non la mancanza di un aeroporto all’altezza del suo prestigio, ma quella di una visione politica che intenda coniugare la mobilità sostenibile con la tutela del territorio e delle comunità residenti. Siamo preoccupati che il mega investimento sull’aeroporto nell’area di Peretola sia invece ispirato da ben altri principi e segua quelle stesse logiche per cui i dieci milioni di euro di fondi pubblici erogati a Toscana Aeroporti come ristoro durante la pandemia hanno infine contribuito a generare sette milioni di euro di dividendi per la società.

Per queste ragioni, abbiamo aderito convintamente all’assemblea pubblica di sabato 19 novembre – per essere partecipi di un confronto inclusivo e per mobilitare un fronte ampio contro l’espansione dello scalo aeroportuale. Crediamo in un diverso modello di sviluppo e intendiamo contribuire ad un percorso antagonista al progetto di Toscana Aeroporti con le associazioni, i comitati cittadini e le forze politiche che condividono lo stesso orizzonte“.

Alessandro Tinti
Bianca Galmarini
co-portavoce Comitato Calamandrei Firenze Possibile

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