Ottanta anni dalla battaglia di Valibona, la prima battaglia della Resistenza in Toscana. In Calvana persero la vita Lanciotto Ballerini, il sardo Luigi Ventroni e il russo Andrej Vladimiro. Con il loro sacrificio permisero ai compagni di lotta di sganciarsi dai militari nazi-fascisti.
Questa mattina si sono svolte le celebrazioni istituzionali.
Al cimitero è stato ricordato l sacrificio del partigiano Vladimiro mentre in largo Pierantozzi è stato reso omaggio alla memoria del maresciallo dei carabinieri Alfredo Pierantozzi, ucciso dai fascisti a margine della battaglia perché si opponeva alla rappresaglia.
Presenti in Calvana con il Comune di Calenzano le amministrazioni di Campi Bisenzio con il sindaco Andrea Tagliaferri e di Sesto Fiorentino con la presidente del Consiglio comunale Serena Sassolini, il Gonfalone della Regione Toscana, le sezioni Anpi di Calenzano e Campi Bisenzio. Presenti al cippo di Valibona anche i familiari di Lanciotto Ballerini e di Corrado Conti, sopravvissuto alla battaglia.
“Questi uomini – ha detto il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini – combatterono per ricostruire un paese libero. Si sacrificarono per affermare i valori fondativi della democrazia e della pace, che hanno dato vita alla Costituzione. Valori ancora attuali a distanza di 80 anni e che ci servono per affrontare le sfide di oggi. I paesi europei che uscirono distrutti dal conflitto mondiale si riunirono con la parola d’ordine ‘mai più guerra’ e invece ci sono conflitti alle porte dell’Europa, del Mediterraneo; anche all’interno delle nostre società crescono diseguaglianze e violenze, nate da un sistema di liberismo sfrenato, che non dà risposte in termini di solidarietà e giustizia sociale. Le forze democratiche, politiche e associative, devono dunque ispirarsi a quei valori e impegnarsi per superare le contraddizioni e le storture di questo tempo, promuovendo un impegno civile e cercando di rimuovere quegli ostacoli, come dice la nostra Costituzione, per la piena realizzazione delle libertà di tutti noi”.