I vari partiti politici sestesi si stanno preparando al meglio per le elezioni comunali in programma a giugno. Dopo aver intervistato, nella giornata di giovedì 30 marzo, Antonio Sacconi di Sinistra Italiana (LEGGI QUI), Tuttosesto.net passa sul fronte opposto e lascia la parola a Luca Tomassini, portavoce di Fratelli d’Italia a Sesto Fiorentino.
E’ la prima volta che TuttoSesto intervista un esponente di Fratelli d’Italia. Ci vuoi dire qual è la situazione del partito a Sesto?
“Tra i partiti che non sono riusciti ad entrare in consiglio comunale alle ultime elezioni, Fratelli d’Italia-AN è stato ed è il partito più presente sul territorio e che si è dato più da fare. Abbiamo sempre seguito le problematiche del nostro territorio cercando di dare il nostro contributo per trovare soluzioni alternative a quelle proposte/imposte dal PD. Abbiamo accolto le molte proteste che i cittadini ci hanno rivolto, su tutte l’incredibile indecenza da parte dell’amministrazione comunale nel non rispettare quanto promesso con i contributi affitti, piuttosto che la mancanza di poca illuminazione in diverse parti delle città ed i problemi di poca sicurezza percepita fino ad arrivare alla denuncia dello sperpero di oltre 500.000 euro da parte della Società della salute zona fiorentina nord-ovest di cui 300.000 proveniente direttamente dall’avanzo di bilancio del Comune di Sesto Fiorentino per ‘superare il problema del campo nomadi’ di Sesto e permettere la piena integrazione dei Rom. Se sei Rom o immigrato ti metti in fila come tutti gli altri cittadini non Rom e non immigrati e stai alle stesse regole degli altri senza avere diritti o benefici particolari“.
Le elezioni comunali del 2016 sembravano rappresentare un’occasione storica per la destra a Sesto, ma la vostra coalizione sembra essersi improvvisamente volatilizzata. Cosa è successo sulla “vicenda Tauriello”?
“Quello che è successo l’abbiamo appreso dai giornali come tutti, il tavolo non era chiuso ma nonostante ciò hanno voluto forzare la mano e candidare Tauriello. Più che una proposta sembra un’imposizione. Se così non fosse siamo disposti a sederci a tavolino e riprendere da dove avevamo lasciato ma forse la cosa più corretta nei confronti dei cittadini, che sono francamente stanchi di questi giochi politici, sarebbe di dare loro la possibilità di scegliersi il candidato a sindaco. Visto che i malumori non sono solo in seno alle dirigenze di partito l’unica maniera di dirimere ogni controversia sarebbero le primarie. Pari dignità, pari opportunità, ogni partito presenta il suo candidato e visto che per vincere c’è bisogno del più ampio consenso possibile, il più votato sarà senza ombra di dubbio il più degno e rappresentativo della coalizione“.
E’ una frattura insanabile oppure ci sono margini per ricomporla?
“Come ho appena detto, se si mettono per una volta da parte le legittime ambizioni personali e di partito e si comincia a parlare in un linguaggio vicino alle persone abbiamo la concreta possibilità di affermarci come alternativa credibile e concreta all’ennesima amministrazione targata PD frutto dell’ennesimo rimpastone interno con relativa spartizione di posti e di poltrone. L’ultima volta questa spartizione non è piaciuta alla minoranza del partito e si è visto cosa hanno combinato. E’ quello che il centro destra non deve fare, opportunismo politico“.
Sui social network appassionano soprattutto i temi legati all’inceneritore, all’aeroporto e, più recentemente, al centro cittadino. Quali sono le vostre idee in proposito?
“Premesso che sono tutti aspetti riconducibili a scelte prese dal PD, partendo dall’inceneritore c’è da dire che il problema dei rifiuti è un problema concreto che va affrontato mettendo d’innanzi a tutto l’aspetto sanitario. Purtroppo ho la netta impressione che si stia adattando il problema alla soluzione trovata. Mi spiego. Non vogliono costruire un inceneritore che soddisfi il fabbisogno dell’area metropolitana di Firenze, bensì la produzione di RU dovrà adattarsi al fabbisogno dell’inceneritore per fa sì che si produca quella quota di energia elettrica che permetta alla società di ricavarci un utile. La dimostrazione sta nel fatto che dopo aver rifatto i conti, la società nel dicembre 2013 ha chiesto ed ottenuto da parte del Consiglio Regionale l’autorizzazione a modificare gli accordi a suo tempo presi ed approvati in ambito di quantità di rifiuti da utilizzare passando da 138.000 t/a a 198.000 t/a circa. E’ un aumento di oltre il 40% della quota destinata. Ciò comporterà che dovremmo far venire RU da altre parti della regione o addirittura d’Italia per mantenere le fornaci sempre ben piene. In questi giorni il premier Renzi, capo del partito che vuole fortemente questo inceneritore, ha inaugurato negli USA una moderna centrale dell’Enel per la produzione di energia alternativa, mentre contestualmente a Sesto vogliono continuare a perseguire su una tecnologia potenzialmente pericolosa per la salute dei cittadini visto il contesto dove si vuole creare e comunque disincentivata dalla stessa Unione Europea. Capitolo aeroporto. Chi trarrà beneficio dalla nuova pista: Firenze o la piana? Lavorando da anni in un centro specialistico di un istituto di credito che segue le piccole e medie imprese che vanno da Capalle a Montemurlo, posso tranquillamente affermare senza dubbio di smentita che queste ditte solo per una minima parte avranno un reale beneficio con la nuova pista. L’import e l’export a livello mondiale viaggia con i container, quindi la nuova pista sarebbe molto utile per incrementare il turismo e solo in maniera marginale sarebbe d’aiuto alle aziende della piana. Considerando che è prevista una pista mono-direzionale ed il suo orientamento purtroppo un’importante percentuale di voli non potrà atterrare a causa del vento non a favore. A nostro avviso si deve studiare un piano serio di integrazione tra gli aeroporti di Pisa e Firenze e costruire infrastrutture moderne ed efficienti che permettano a Firenze e alla piana di competere a livello turistico ed economico con il resto del mondo. Su questi due primi argomenti non si devono prendere in giro gli elettori. Non è credibile improntare una campagna elettorale basata su questi argomenti, ben poco potrà fare il futuro sindaco in quanto le decisioni sono e saranno prese dalla Regione Toscana e dai Ministeri a Roma. Per quanto riguarda il centro cittadino, diciamo che la ZTL così voluta da tutta la sinistra, anche chi ora si ricicla dicendo di non volerla, la vorremmo limitare ai giorni di mercato ed in occasioni di eventi in centro. Quello che si può fare per la rinascita del commercio e non solo, quello riguardante il centro, è quello di semplificare la burocrazia per incentivare le nuove imprese e contestualmente trovare insieme alla Confcommercio ed altre organizzazioni di categoria forme di aiuto immediato alle imprese già esistenti con riforme che andranno ad alleggerire gli oneri comunali. Non crediamo di fare il passo più lungo della gamba. Quando potremmo gestire le spese di bilancio, potremo cambiare la destinazione d’uso delle risorse a favore della ripresa e dello sviluppo economico imprenditoriale“.
Quali sono i primi tre provvedimenti che il “vostro” sindaco dovrebbe adottare?
“Partiamo da quello che non vogliamo. Non vogliamo promesse elettorali con programmi fumosi pieni di retorica e parole prive di concretezza. Il sogno che vogliamo condividere con tutti i sestesi è quello di restituire la giusta dignità alla nostra città che per troppo tempo è stata considerata e trattata come la periferia di Firenze. Vogliamo creare infrastrutture e servizi che migliorino la vita di chi già vive a Sesto e che invogli le giovani coppie a scegliere Sesto per costruire la propria famiglia e far nascere e crescere i propri figli. Non sono promesse elettorali, sono atti concreti da poter realizzare in pochi mesi di lavoro. In primis introduzione del quoziente famiglia con cui fare il calcolo dei redditi familiari. Per chi non lo conosce è un metodo di calcolo più equo che già da anni è applicato nel calcolo delle imposte in altri paesi europei. La differenza con l’attuale Isee è sostanziale in quanto il QF tiene maggiormente conto dei numero dei figli o altri familiari senza reddito a carico. Il nostro obbiettivo è di applicare il QF alla tabelle per quanto riguarda le rette degli asili, le rette per i pasti e per il trasporto scolastico. Entrando sul pratico: una famiglia composta da padre, madre ed un figlio con un reddito lordo tra i 25.000 e 30.000, per i servizi sopra descritti, con il calcolo del QF risparmierebbe tra le 120 e 180 euro l’anno seguendo le attuali tabelle del Comune. Creare il bonus nuovi nati che preveda due scelte o un contributo in denaro o con un sostanzioso pacco che prevede beni di prima necessità come prodotti d’igiene, kit di pannolini riutilizzabili ed altri generi di conforto. Questa idea, oltre a dare un primo aiuto alle famiglie, rafforza il senso di appartenenza al territorio. Questa idea è mutuata da altri Comuni in Italia ed ha origine in Finlandia dove da anni hanno uno tra i più alti tassi di nascita in Europa. Questa idea di incentivo oltre ai servizi già detti dovrà necessariamente prevedere un politica seria di miglioria del verde pubblico e la creazione di posti adeguati di asili nido e di prima infanzia magari coinvolgendo anche le importanti imprese private presenti sul territorio mettendo sul tavolo la possibilità di concessioni di aree per la costruzione di asili aziendali“.
Cosa vuole dire ai cittadini sestesi annoiati e delusi dalla politica per convincerli a votare il vostro partito?
“Che capiamo benissimo che la loro delusione deriva da promesse non mantenute, mancanza di coerenza e a volte di coraggio. Che il futuro si costruisce giorno dopo giorno e non piove dal cielo. Fratelli d’Italia-AN ha idee e progetti concreti ed ha quel coraggio e determinazione che è mancato in questi anni nell’attuare riforme che possono cambiare in meglio la vita nel quotidiano. Che il modo di trasformare Sesto nella periferia brutta di Firenze è quella di non andare a votare o continuare a votare gli stessi che da oltre 25 anni hanno smesso di far crescere Sesto ed adesso la vogliono svendere alla ricca Firenze“.
STEFANO NICCOLI