Ha sofferto, ma alla fine ce l’ha fatta a compiere la missione: vincendo il ballottaggio con Maria Serena Quercioli, Emiliano Fossi è stato confermato sindaco di Campi Bisenzio. E’ stato un faccia a faccia duro, spietato, sui social network e non solo. Nella lunga notte di San Giovanni il duello tra il candidato per il centrosinistra e quello per il centrodestra è durato, però, solo pochi minuti. Fossi non ha vinto con un ampio margine (LEGGI I RISULTATI), questo è bene sottolinearlo, ma il suo successo non è mai stato in discussione. Poco prima della mezzanotte al circolo Rinascita è scattata la festa, con il primo cittadino sommerso da abbracci e pacche sulle spalle.
Tutt’altra atmosfera – e non poteva essere altrimenti – pochi metri più in là, al comitato elettorale di Maria Serena Quercioli in via Santo Stefano. Musi lunghi e silenzio assordante, con la candidata e i suoi uomini impegnati a controllare le percentuali di voto. Il centrodestra non ce l’ha fatta, ma non c’è dubbio che per Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e “Liberi di Cambiare” il ballottaggio sia stato un ottimo risultato.
Campi Bisenzio, dunque, riparte da Emiliano Fossi e dal centrosinistra. Già, il centrosinistra. Una parola che ci permette di estendere la nostra analisi oltre la piana fiorentina. Le forze di destra hanno fatto cappotto. Siena, Pisa e Massa hanno cambiato colore. Le elezioni comunali e i susseguenti ballottaggi hanno confermato che la Toscana non è più rossa. Anzi, la regione tende sempre di più al blu. Campi è l’eccezione. I democratici esultano per la vittoria di Fossi, ma non possono non considerare la disfatta di domenica sera. Ci sarà una rivoluzione all’interno del Pd toscano? Nascerà una nuova realtà di sinistra come auspicato dal governatore Enrico Rossi? E’ ancora presto per dirlo, ma al momento nessuna ipotesi è da scartare.
Curioso, infine, un fatto che ha accomunato la campagna elettorale di Campi Bisenzio con quella di Sesto Fiorentino due anni fa. Al netto delle differenze di partito e di carattere, in entrambi i casi sono stati due big della politica nazionale a tirare la volata ai rispettivi candidati sindaco: Matteo Salvini per Maria Serena Quercioli, Matteo Renzi per Lorenzo Zambini. Com’è andata lo sappiamo.
STEFANO NICCOLI