Aeroporti, Cisl: “Utilizzare tempo sospeso per attuare interventi a Firenze e Pisa”

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Aeroporto di Firenze Peretola

In questo momento di fermo produttivo e anche di incertezza per il futuro è giunto il tempo di pensare al dopo e a come la Toscana possa ripartire e riprendere a crescere sia in termini di occupazione che di mobilità delle merci e delle persone.

Prima di tutto bisogna riprendere in mano tutta una serie di opere infrastrutturali rimaste a mezzo e portarle a termine, ma anche dare il via a quelle annunciate da anni e mai iniziate. E’ necessario avere a supporto una legislazione meno burocratica ma soprattutto semplice, che non dia adito a ricorsi a cascata che mettono a rischio l’opera da realizzare. Per essere chiari, i ricorsi si possono fare, ma devono avere una risposta in un tempo stabilito, pochi mesi; dopodiché si deve andare avanti, magari anche individuando una figura ad hoc per risolvere i problemi che via via si possono incontrare, con l’obiettivo di realizzare l’infrastruttura nei tempi previsti.

Questo deve valere per tutti i progetti e quindi anche per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze. La sentenza del Consiglio di Stato infatti non è una bocciatura completa, indica piuttosto la necessità di rinnovare il procedimento e quindi, da parte della Regione Toscana, di mettere in campo un nuovo masterplan che tenga in considerazione le indicazioni della sentenza.

Bene quindi le decisioni assunte dalla Regione il 23 marzo scorso e comunicate in una informativa preliminare al Consiglio Regionale, per iniziare una nuova procedura che porti alla realizzazione della nuova pista, parallela all’autostrada.

E’ vero che si torna indietro di 4/5 anni, ma il percorso è obbligato e se si tiene conto delle discussioni, riunioni, studi di fattibilità e di impatto ambientale, percorsi partecipativi, confronti pubblici, audizioni, etc. già fatte negli ultimi 20 anni, alla fine il percorso non è poi tanto lungo e si può ipotizzare in un tempo ragionevole di realizzare la pista, visto che ci sono ancora disponibili i 150 milioni dello ‘Sblocca Italia’ e l’impegno del proprietario degli aeroporti della Toscana a realizzare l’opera. Nulla vieta, proprio tenendo presente il percorso già fatto, di accelerare i lavori mettendo in campo una legislazione snella che consenta di realizzare l’opera in tempi molto ristretti.

In questo contesto però è necessario che la proprietà, Corporation America Italia, dia continuità e stabilità territoriale, andando avanti, come sta facendo, anche con gli investimenti per l’aeroporto di Pisa. Vanno portati avanti gli impegni presi, come quello di 65 milioni di euro sull’aeroporto per la realizzazione dell’ampliamento dei terminal~e delle infrastrutture di volo dell’aeroporto Galilei (pista secondaria, aree di stazionamento, progetto di realizzazione di un Hub di manutenzione aeromobili) per ammodernare l’impianto e creare le condizioni per essere pronti quando le cose ripartiranno e le compagnie torneranno a volare.

Bisogna utilizzare questo periodo di fermo per fare gli interventi possibili e portarli a termine: a Pisa e a Firenze, bisogna andare avanti e realizzare gli investimenti previsti nei tempi previsti.

Ciro Recce, Segretario generale aggiunto Cisl Toscana

Stefano Boni, Segretario generale Fit-Cisl Toscana

 

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