Aeroporto, Falchi: “Pronto a valutare nuove soluzioni se…”

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Lorenzo-Falchi

Nelle ultime settimane si è riaccesa la discussione sulla nuova pista dell’aeroporto di Firenze. Dopo giorni di silenzio, il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, dice la sua in merito allo scalo di Peretola e ad un presunto “patto della bistecca” tra sindaci nel seguente post pubblicato su Facebook:

In questi giorni sui giornali si è aperta una discussione (ancora!) sul nuovo aeroporto di Firenze: pista più corta, pista più lunga, cene segrete, accordi già fatti.

Stamani è uscita una mia intervista su Repubblica che ringrazio e che chiarisce come la penso.
Ne approfitto per ribadire alcune cose anche qui.

 

1. Non esiste nessun patto e nessun accordo e non ho cambiato idea su Peretola e sul futuro della Piana. Quando leggo di “cene segrete e carbonare” in un ristorante pieno di persone sorrido. Capisco l’esigenza di alludere sempre alla politica tramestona e poco limpida, ma non esageriamo. La Regione vuole aprire una stagione meno conflittuale e basata sul dialogo con i Comuni e non sulle imposizioni? Mi pare un’ottima notizia, se si è convinti delle proprie idee non deve far paura parlarne, a maggior ragione se si ricopre un incarico istituzionale.

 

2. Continuo a pensare che l’aeroporto della Toscana debba essere Pisa e che una delle vere priorità infrastrutturali per la nostra regione sia collegare velocemente e in modo affidabile il capoluogo e la costa con il treno.

 

3. Nuove piste, parallele o circolari, lunghe o corte, che puntino a far crescere lo scalo di Firenze oltre il suo ruolo di “city airport” sarebbero un grave errore. I perché, dal mio punto di vista, sono sempre gli stessi, a partire da questi due: parco della piana e polo scientifico. Difesa e valorizzazione ambientale e sviluppo di università e ricerca non sono strategie negoziabili se vogliamo disegnare un futuro migliore per il nostro territorio. Questi argomenti valevano prima ma ancora di più oggi: la pandemia sta ridisegnando il modo di spostarsi e le strategie infrastrutturali devono tenerne conto. Oltre a dover tenere di conto delle chiare sentenze di Tar e Consiglio di Stato.

 

4. Una pista esiste già e crea non poche difficoltà. È possibile intervenire sulla pista attuale e ridurre l’impatto acustico e ambientale in particolare sulle zone attualmente sorvolate? Se viene sviluppato uno studio tecnico in tal senso io sono il primo a sedermi, studiare e valutare. Per ottenere questi risultati senza intaccare il parco della piana e bloccare lo sviluppo del polo scientifico è necessario ruotare di qualche grado l’attuale pista rendendola un po’ più obliqua? Anche in questo caso sono per sedermi, leggere le carte e valutare”.

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