Aeroporto, i sindaci: “Avevamo ragione. Si apra un tavolo di discussione sulle infrastrutture”

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Aeroporto sindaci
Da sinistra: Riccardo Prestini, Matteo Biffoni, Lorenzo Falchi, Francesco Puggelli, Edoardo Prestanti, Giovanni Di Fede

Una sentenza inattesa (viste le tempistiche), quanto importante. Lunedì 27 maggio il Tar della Toscana ha accolto i ricorsi presentati dai Comuni della Piana e dai comitati contro il decreto di Valutazione d’Impatto Ambientale per il progetto d’ampliamento dell’aeroporto di Peretola.

La tesi del tribunale si basa sul “difetto di istruttoria” del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dei Beni Culturali in relazione all’alto numero di prescrizioni da rispettare e alla loro rilevanza.

Riuniti nella sala “Pilade Biondi nel palazzo comunale di Sesto Fiorentino, Matteo Biffoni, Edoardo Prestanti, Francesco PuggelliRiccardo PrestiniLorenzo Falchi e Giovanni Di Fede – sindaci rispettivamente di Prato, Carmignano, Poggio a Caiano, Calenzano e Sesto e vice sindaco di Campi Bisenzio – hanno commentato la decisione del Tar toscano.

Ci possiamo dividere sulle riflessioni politiche, ma non possiamo dividerci sul tema degli approfondimenti tecnici, abbiamo sempre detto che non erano sufficienti, il Tar ha confermato tutto ciò – ha esordito Lorenzo Falchi -. L’opera viene giustamente bloccata perché è carente su alcuni aspetti. E poi c’è il capitolo relativo all’osservatorio ambientale dal quale sono stati volutamente esclusi i Comuni interessati dall’opera. Cos’è questa se non arroganza? Ci siamo sgolati nel far presente questa cosa.
Tutto si può dire tranne che siamo noi ad avere torto, evidentemente non eravamo folli quando abbiamo agito per il bene delle nostre comunità. Se non avessimo agito, sarebbe già iniziata la realizzazione di un’opera destinata a stravolgere l’assetto della Piana. Non stiamo parlando della costruzione di un marciapiede o di una piazza. Faccio un appello: abbassiamo i toni, è spiacevole leggere certi commenti da chi ricopre cariche istituzionali. E poi approfittiamo della sentenza per riaprire un tavolo di riflessione con tutti i Comuni sullo sviluppo della Piana fiorentina. Ricorso al Consiglio di Stato? Le controparti hanno il diritto di farlo, ma mi sento dire che è una mossa dettata dalle poche o nulle alternative a disposizione. Il governo ha stanziato 150 milioni di euro per la nuova pista. Sono tante le necessità infrastrutturali per la Piana come il Parco Agricolo e la Perfetti Ricasoli. Mettiamo da parte le tifoserie e, ripeto, apriamo un tavolo di discussione“.

Non è questione di vittoria, ma di giustizia – ha proseguito Matteo Biffoni -. Non si può parlare di sindaci che non hanno a cuore lo sviluppo, non viviamo su Marte. Stiamo dicendo che l’opera abbassa la qualità della vita e impatta sui nostri territori. La priorità è la tutela del benessere dei nostri cittadini, anche se fossero cinque. Dentro la sentenza del Tar ci sono preoccupazioni a cui non è stato dato esito“.

“Ringrazio i sindaci che stanno portando avanti una battaglia per conoscere gli effetti di una opera importante – ha detto Riccardo Prestini, eletto primo cittadino di Calenzano nello stesso giorno della pubblicazione della sentenza -. I sindaci stanno facendo il loro lavoro, cioè curare il benessere delle rispettive comunità, lo sviluppo deve avere un carattere di sostenibilità. Ciò che viene realizzato deve avere un impatto conosciuto. La sentenza afferma, in maniera terza, che manca un’ analisi approfondita, non a caso si parla di difetto di istruttoria“.

“Non ci siamo ammalati di grillismo (il riferimento è alle parole di Enrico Rossi, ndr). Le nostre non sono posizioni ideologiche, si basano su studi – ha dichiarato Francesco Puggelli -. Nel 2016 abbiamo fatto un percorso sui contenuti che ha messo in evidenza che la nuova pista avrebbe rappresentato un pericolo per la Piana. Nonostante ciò nessuno ha mai preso in considerazione le nostre ragioni, poi confermate dal percorso giudiziario. La sentenza dice che il progetto è stato fatto senza un percorso scientifico dietro. Non siamo contro le infrastrutture, siamo per quelle sostenibili. I soldi per la nuova pista potrebbero essere investiti per realizzare altre infrastrutture utili per i nostri cittadini“.

“Il primo compito di un amministratore è la tutela della qualità della vita dei cittadini. Il percorso ‘Aeroporto Parliamone’ è stata una pietra miliare – ha continuato Edoardo Prestanti -. In quei documenti del 2016 sono contenute le criticità poi riportate nella sentenza. Penso che la decisione del Tar sia difficilmente ribaltabile. È necessario aprire un tavolo per parlare delle infrastrutture utili alla Piana. Se non ci fosse stato il ricorso al Tar, sarebbe iniziata la realizzazione di un’opera piena di criticità“.

Il ricorso al Tar è il segno che gli sconfitti sono tutti, è una difesa estrema. L’appello è tornare a impostare una strategia di sviluppo della Piana, area che produce gran parte del Pil della Toscana“, ha concluso Giovanni Di Fede, vice sindaco di Campi Bisenzio

STEFANO NICCOLI

 

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