Alberi in piazza IV Novembre, i comitati: “A Sesto la motosega non si spegne mai”

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Piazza IV Novembre
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Giovedì primo agosto sono iniziati gli interventi sugli alberi in piazza IV Novembre a Sesto Fiorentino. le valutazioni tecniche dell’agronomo incaricato dal Comune hanno evidenziato criticità tali da richiedere l’abbattimento di sei piante, in quanto “compromesse ed irrecuperabili dal punto di vista fisiologico e fitopatologico” con “disseccamenti diffusi della chioma e delle branche principali o con carie del legno e del colletto”.

Su questo argomento non si è fatto attendere il commento del Comitato per la tutela degli alberi di Sesto Fiorentino:

A Sesto Fiorentino la motosega non si spegne mai. Il Comune ha informato che nei prossimi giorni saranno abbattuti 6 alberi in piazza 4 Novembre perché “compromessi e irrecuperabili”.
Se questo è l’esito stabilito da un agronomo, occorre tagliarli prima possibile. 

Siamo però così dubbiosi, vista la propensione dell’amministrazione comunale al taglio facile, che anche stavolta abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti non accontentandoci di un trafiletto sulla pagina Facebook del Comune dove peraltro, anche qui, i commenti sgraditi vengono cancellati.

Non ci sorprende che queste piante siano giunte a questo stadio dopo averle viste sottoporre alle “cure” di potatori frettolosi.
Che dire poi delle fantasie di gabbie architettoniche a suon di cemento armato realizzate con l’intento di dare decoro ad una piazza più volte riprogettata?

A vedere quelle vasche sassose che contengono alberi, organismi viventi trattati come arredi urbani, la loro malattia e la morte parrebbero un destino segnato.

Sembra quasi che il rispetto del Verde a Sesto Fiorentino sia solo un vessillo da sventolare in occasione delle giornate dell’ambiente o un argomento da edulcorare dentro programmi elettorali. 

La concretezza dei fatti ci svela un quadro ambientale a Sesto Fiorentino che dovrà essere completamente ripensato e riprogrammato per il bene delle generazioni future; sia da un punto di vista ambientale, di bellezza ma anche per impedire che siano sperperati soldi pubblici per progettazioni e manutenzioni che già in partenza sono peggiori della situazione precedente“.

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