Ce ne sono tante di queste strutture che vengono riempite via via da extracomunitari in cerca di un minimo riparo.
Molti di questi scappano da guerre e miserie per cercare il diritto minimo di ogni uomo: il diritto alla vita.
Un diritto questo che va oltre la legge, che va oltre gli Stati e oltre ogni burocrazia. Il diritto alla vita deve essere garantito in ogni parte del mondo.
Quella che sembra la terra di nessuno è pur sempre territorio sestese.
Nella nostra Sesto Fiorentino, questo diritto non è stato garantito nonostante che quelle condizioni indegne per qualsiasi essere umano fossero conosciute e sotto gli occhi di tutti.Istituzioni comprese.
Non vogliamo adesso entrare nel merito del concetto di accoglienza ma in quello di tutela della vita.
Ci sono infatti ancora altre situazioni di persone che vivono in luoghi fatiscenti nella nostra#bellaSesto e che necessitano una rapida soluzione prima che una nuova tragedia venga raccontata.
Non solo profughi ma anche intere famiglie di orientali che lavorano giorno e notte, vivendo ammassate dentro laboratori giganteschi dove è facile ipotizzare l’assenza di minime regole di sicurezza e legalità al servizio di loro connazionali che sfrecciano su macchinoni di lusso.
Sesto Fiorentino è anche questa.
Alternativa Libera tramite i suoi deputati ha presentato un’interrogazione in parlamento per capire le responsabilità di chi non è riuscito a trovare dignitose soluzioni ed anche per tenere alta l’attenzione laddove, a breve, tutto cadrà nel dimenticatoio o al massimo in una targa alla memoria.