Area Ginori, Insieme Cambiamo Sesto: “Amministrazione continua a decidere nel chiuso delle stanze”

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Foto ripresa da Facebook

Nella seduto del 29 luglio scorso, il Consiglio comunale di Sesto Fiorentino ha adottato la variante al secondo regolamento urbanistico per l’area Ginori tra viale Giulio Cesare e via Pratese.

Saranno edificati 10 mila metri quadrati contro i 29 mila previsti dal piano strutturale. La variante prevede la realizzazione del supermercato Coop che sostituirà quello del Neto, di un tratto di pista ciclabile, di due rotatorie, di alcuni parcheggi pubblici e di alcune aree residenziali.

Su questa vicenda si esprime così Insieme Cambiamo Sesto:

Per Sesto Fiorentino: Città della porcellana dal 1737.

All’ultimo Consiglio Comunale, insieme a tutte le altre forze di opposizione, abbiamo votato contro la delibera che definiva la variante al regolamento urbanistico per l’area della Ginori.

Le vicende della Ginori ci hanno visti tutti uniti nella difesa del lavoro e della permanenza dell’azienda nella nostra città; così come uniti ci ha visto la difesa e la valorizzazione del Museo Ginori, vero tesoro della Cultura e potenziale riferimento per un’offerta turistica di qualità a favore di tutto il nostro territorio.

Ancora: il Consiglio Comunale ha sempre sostenuto all’unanimità gli accordi tra le parti per salvare l’azienda e per acquisire il Museo, secondo il protocollo di intesa del 14 dicembre 2017.

Pensavamo che la variante sull’area della Ginori sarebbe stata costruita e condivisa con tutto il Consiglio Comunale, continuando quella preziosa impostazione unitaria.

Ci siamo trovati, invece, con una proposta già confezionata, presentata in Commissione due giorni prima del Consiglio.

L’unità iniziale è stata spazzata via dalla pratica di questa amministrazione che come avviene ormai in tutti i suoi atti, preferisce decidere nel chiuso delle stanze senza confrontarsi in maniera aperta con le forze del Consiglio e con la città.

Questa scelta è ancora più grave perché l’area della Ginori è strategica per qualsiasi idea di sviluppo di Sesto.

Già in sede di discussione sul nuovo Piano Strutturale avevamo chiesto idee e progetti su questa zona di Sesto. Pensiamo infatti che l’area della Ginori, insieme a quella intorno alla stazione ferroviaria, siano nevralgiche per un rilancio della qualità della vita nel centro urbano e in tutta Sesto. Interventi di qualità in queste zone possono infatti prefigurare un nuovo sviluppo della città sul piano economico, commerciale e culturale.

La massiccia collocazione di commerciale a fianco della Manifattura e del Museo, insieme alla previsione di nuovi insediamenti abitativi, rischia di affogare quell’area, di eliminarne il ruolo propulsivo e soprattutto di soffocare ogni possibile ripresa del commercio nel centro cittadino e in altre parti della città. E soprattutto ci chiediamo: quale idea di futuro della città tutto ciò ha dietro? Questo è il punto. Su questo vogliamo che venga aperto il confronto che non c’è stato.

La Manifattura della porcellana a Sesto Fiorentino è nata nel XVIII secolo seconda dopo quella di Meissen, in Sassonia e molto prima di Sèvres in Francia: due cittadine con circa 20.000 abitanti che attorno alle loro manifatture hanno costruito un’offerta turistica che attira visitatori da tutto il mondo. Noi invece ci troviamo a ragionare su una variante che attorno al Museo prevede di costruire da un lato una Coop di 5.000 mq e dall’ altro un centro commerciale di 3.000 e altri 3.000 mq di case. Ci chiediamo dove sia l’interesse pubblico in tutto ciò.

Occorre una visione più ampia, una strategia da costruire con il coinvolgimento della Regione (contraente a tutti gli effetti del protocollo d’intesa ratificato all’unanimità dal Consiglio Comunale) e collocata all’interno dell’ area metropolitana. Occorrerebbe il coinvolgimento dei numerosi professionisti che operano sul nostro territorio: in breve occorrerebbe una capacità di coinvolgimento del meglio della nostra città per definire linee e interventi lungimiranti capaci di riportare energia, vivacità e creatività a Sesto Fiorentino: Città della Porcellana dal 1737.

E’ mancato finora tutto questo sforzo di cogliere il prezioso e convinto contributo di tutta la città, all’altezza della posta in gioco e dell’importanza dell’area interessata: 27.000 mq (un po’ più di 3 campi di calcio di livello internazionale) oggetto della variante. 

Sulla proposta messa ai voti in Consiglio inoltre restano senza risposta due domande: cosa sarà dei locali della Coop del Neto dopo l’apertura del nuovo magazzino? Cosa sarà della Botteguccia e di tutti i locali ad essa vicini? 

Ecco perché abbiamo votato contro. Ecco perché chiediamo con forza che intervenga anche la Regione, perché Sesto Fiorentino merita molto di meglio di quello che l’attuale Amministrazione è riuscita a produrre“.

 

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