Brunori (Lega): “Il porta a porta è un sistema primitivo di raccolta dei rifiuti”

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Brunori
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L’atto che abbiamo presentato oggi è un atto cui tengo molto, su un tema importante che è anche di grande attualità visto le stangate sulla TARI ricevute dai nostri concittadini in questi giorni.

E ci tengo perché è il frutto di un lungo processo di ascolto dei cittadini e degli addetti ai lavori, cui è seguita un’importante rielaborazione, e qui non posso che ringraziare il gruppo che ho l’onore di guidare, con i nostri consiglieri e i nostri militanti, e mi sento in particolare di ringraziare la nostra vice-segretario comunale Sabrina Fiorelli per l’impegno e l’attenzione dedicati a questa tematica negli ultimi anni.

 

Il tema dell’atto è quello dei rifiuti, in particolare la raccolta dei rifiuti porta a porta.

Chiaro che per parlare compiutamente dell’argomento rifiuti occorrerebbe travalicare i confini comunali, parlare della mancanza di un piano regionale dei rifiuti, della mancanza di impianti, di una regione (e specialmente della provincia di Firenze) che spedisce i propri rifiuti altrove, in spregio ad ogni principio europeo.

Insomma, si conferma come la classe politica che ha amministrato ed amministra le nostre terre si sia dimostrata del tutto inadeguata.

Ma oggi, appunto, parliamo di raccolta dei rifiuti, che è una scelta del Comune, una scelta che io credo e spero non debba essere politica ma pratica, pragmatica e soprattutto aderente ai dati e ai bisogni dei cittadini.

 

Come abbiamo scritto nelle premesse non facciamo fatica ad ammettere che il PAP abbia portato ad un’innegabile impennata della percentuale di differenziata( 74% netto o 84% se si considerano anche le convenzioni con le aziende).

 

Ma il PAP, come è emerso dal confronto con cittadini, addetti ai lavori e, non ultimo, con i dirigenti di Alia nella commissione di controllo e garanzia che ho l’onore di presiedere, ha delle forti criticità, vediamole insieme:

 

  1. Disagi ai cittadini (organico ogni 3,5 giorni, gli altri ogni settimana)
  2. Aumento dei costi di raccolta (costa praticamente il doppio dello stradale), e questo si riversa sulla TARI.
  3. Disagi aumentati nella stagione estiva (esalazioni)
  4. Tema lavoratori: costretti a turni massacranti (centinaia di fermate e alzano in media oltre 1000kg di rifiuti, con punte di quasi 2000kg quando si tratta di indifferenziato, con un conseguente forte stress psico-fisico per i dipendenti, che spesso sono lavoratori di aziende esterne, spesso cooperative, con trattamento salariale molte volte inadeguato alla mole di lavoro svolta).
  5. Il PAP aumenta la CO2, ci sono più mezzi in giro, più emissioni.
  6. Decoro urbano: marciapiedi invasi di sporcizia ogni sera, ogni mattina, 5 giorni su 7.
  7. Marciapiedi invasi portano anche disagi alle categorie fragili.
  8. Non permette l’applicazione della tariffa corrispettiva.
  9. Crea discriminazione tra i cittadini: chi sta nei condomini che permettono scarico giornaliero dei rifiuti nei cassonetti a quelli che non possono farlo e devono tenersi la spazzatura in casa; discriminazione tra quelli che abitano in aree in cui i rifiuti sono raccolti la mattina presto e altre aree in cui vengono raccolti il pomeriggio seguente, spesso nel tardo pomeriggio.
  10. Col PaP è aumentato il fenomeno dell’abbandono rifiuti sia presso i cassonetti interrati superstiti sia per le campagne sestesi
  11. I controlli si fanno meglio su meno postazioni che su 11mila mastelli, con operatori che hanno a mala pena il tempo di caricare sul camion la spazzatura.

 

Che fare dunque?

Prima di tutto c’è da dire, che il mondo va avanti, il PAP, permettetemi, è un modo un po’ primitivo di raccolta, primitivo perché non sfrutta affatto la tecnologia.

Una tecnologia che ha fatto passi da gigante anche nel mondo della raccolta rifiuti, se è vero che ormai esistono cassonetti stradali digitali che consentono di misurare il peso dei rifiuti conferiti dal singolo utente, il volume, la temperatura e l’umidità, permettendo anche un puntuale svuotamento attraverso l’avviso che il cassonetto trasmette alla centrale del gestore quando è saturo.

Cassonetti che permettono – e sono parole di Alia stessa dati alla mano – performance elevate e risposte alle criticità elencate poc’anzi.

Alia, durante la commissione dell’8 settembre ci ha detto come sia da preferirsi senza alcun dubbio la raccolta stradale digitale almeno per le frazioni organiche e indifferenziate. Per la carta e il multimateriale è da verificare, ma sicuramente per le prime due si dovrebbe passare allo stradale digitale.

Lo sta consigliando Alia nei territori dove è gestore (vedi la stessa Firenze) ma lo stanno facendo anche altri virtuosi comuni come Bologna o come Ferrara che con l’86,3% è il comune italiano che differenzia di più e lo fa tutto con stradale digitale.

Questo anche perché tutte le amministrazioni cercano di mettere in pratica il giusto principio di far pagar meno i cittadini che differenziano meglio e producono meno rifiuti.

 

Ma venendo alle criticità di cui sopra vediamo il modo in cui lo stradale digitale agirebbe:

 

  • I disagi sarebbero eliminati, i cittadini potrebbero finalmente riavere la libertà di conferire quando vogliono.
  • I costi di raccolta crollerebbero: una tonnellata di organico e di indifferenziato, con lo stradale digitale costa QUATTRO volte meno che col PAP
  • Le primavere e le estati tornerebbero ad avere il profumo dei fiori e non dei sacchi maleodoranti
  • I lavoratori avrebbero turni più umani e potrebbero usare mezzi meccanizzati con un notevole miglioramento della loro condizione psicofisica
  • Meno C02; girerebbero meno mezzi e solo se necessario (il cassonetto “chiama” la centrale solo quando prossimo alla saturazione).
  • Strade più pulite, più decorose.
  • Marciapiedi liberi, libertà di movimento alle categorie fragili.
  • Chi produce più rifiuti paga di più, chi differenzia meglio paga di meno: finalmente si può applicare la tariffa correspettiva con risparmi per i cittadini virtuosi del 30%
  • Fine delle discriminazioni tra i cittadini, tutti avranno la libertà di conferire i rifiuti quando vogliono; questo non vuol dire che in certe situazioni (grandi condomini) si possa mantenere i mastelloni che altro non sono che uno stradale “interno”.
  • Meno abbandoni, si evita il fenomeno di quelli che si dimenticano il giorno; senza considerare che i cassonetti sono meno dei mastelli e quindi si controllano meglio.

 

Per questo noi oggi chiediamo che si avvii uno studio per capire la fattibilità di un passaggio quantomeno ad una raccolta ibrida (organico/indiff stradale digitale e multimateriale e carta a PAP). Sappiamo che il passaggio al PAP è relativamente recente e quindi occorre capire e valutare come e quando effettuare il passaggio alla raccolta ibrida, ma occorre riconoscere come questa avrebbe molti e decisivi vantaggi rispetto al PAP, come è stato esposto.

 

Chiediamo che questo sia il primo passo per un passaggio alla tariffa corrispettiva per premiare i cittadini virtuosi, che è giusto che paghino meno tasse.

E chiediamo un confronto coi cittadini su questa ipotesi di cambio di raccolta e applicazione della tariffa corrispettiva.

Crediamo infatti che i cittadini siano molto interessati ad un’ipotesi che li vede al centro del progetto con meno disagi, meno tasse e alto livello di differenziazione.

Del resto, il miglior impianto di selezione dei rifiuti è il cittadino stesso, e i sestesi, anche grazie a questi anni di PAP, sono ancor più sensibilizzati e pronti per un sistema che li responsabilizza e li premia.

A voi colleghi consiglieri chiedo quindi di dar fiducia ai nostri concittadini e a sostenere questa iniziativa.

 

Daniele Brunori Capogruppo Lega Salvini

 

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