Calenzano: record di spesa nel gioco d’azzardo

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Gioco d'azzardo
Pixabay

A Calenzano ogni cittadino spende in gioco d’azzardo oltre 4.000 euro l’anno, raggiungendo la più alta cifra della Provincia di Firenze. In Italia la media è di 1.300 euro.

Dietro al gioco d’azzardo è nota l’infiltrazione delle organizzazioni criminali, e quindi a maggior ragione, il gioco d’azzardo va contrastato e non vanno allentate le misure di prevenzione e di contrasto alle dipendenze. Per tale motivo Spi-Cgil Firenze esprime grande preoccupazione per il contenuto della bozza di decreto legislativo sul riordino del settore “Azzardo fisico”.

Le nostre preoccupazioni su tale decreto.

  • La distinzione tra punti gioco certificati e non: la differenza tra i due risiede nella formazione del personale. La formazione obbligatoria per il settore è già prevista nella stragrande maggioranza delle leggi regionali, quindi in termini di qualificazione non c’è niente da aggiungere, mentre eliminare la distanza dai luoghi sensibili o ridurli per i punti certificati renderebbe vano il lavoro svolto da molte Regioni.
  • Il superamento di tutte le ordinanze sindacali di riduzione degli orari di apertura a tutela della salute pubblica introducendo fasce orarie differenziate per esercizi certificati (05,00-8,30 e 13,00-15) e non certificati (05,00-09,00 e 13,00-16,00). e’ del tutto evidente che in questo gioco si giocherà durante la notte e aggira quanto quanto prevedeva la sentenza della Corte Costituzionale.
  • Nessun provvedimento sulla pericolosità dei giochi, così come non ci sono provvedimenti per quei giochi d’azzardo che risultano più facilmente infiltrabili dalla criminalità organizzata.

La Cgil, Sp Cgili  tutto il mondo delle associazioni chiedono ai Sindaci e alla regione Toscana di sostenere la legalità e contrastare le norme del decreto che potrebbero produrre risultati devastanti.

E’ necessaria una legge quadro nazionale che ponga al centro la tutela della salute e la riduzione e regolamentazione dell’offerta, lasciando alle istituzioni locali la possibilità di ulteriori regolamentazioni

Spi-Cgil

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