Qualche giorno fa vi abbiamo riportato il comunicato stampa delle Mamme No Inceneritore che contestavano i dati di Arpat sull’aria (LEGGI QUI). Di seguito la precisazione proprio di Arpat:
“In relazione alla lettera dal titolo “Happy New Air, le mamme no inceneritore manifestano dubbi sui dati di ARPAT”, si ritiene opportuno fornire, per completezza di informazione, notizie più puntuali sui dati della qualità dell’aria, in Toscana, ai quali si è riferito il Direttore generale Marcello Mossa Verre, in occasione di un’intervista da parte del TG Regionale il 29 dicembre scorso.
Le risposte, necessariamente sintetiche, fornite nell’intervista hanno riguardato fondamentalmente due aspetti.
Il primo, relativamente al fatto che si è verificata un’effettiva riduzione negli ultimi mesi del 2017 del numero di superamenti del limite dei 50 µg/m3 di polveri sottili (PM10) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nella tabella che segue è rappresentato il confronto fra il numero dei superamenti della soglia nel periodo 1 novembre – 27 dicembre per il 2016 e il 2017: è evidente, che nello stesso periodo, il numero dei superamenti è diminuito anche in misura sostanziale in molte delle stazioni rappresentative delle aree omogenee; d’altro canto anche il numero di giorni in cui l’indice di criticità della qualità dell’aria ICQA (che tiene conto anche degli effetti della situazione meteorologica) ha raggiunto il valore critico (ICQA=2), in base al quale vengono assunti provvedimenti contingibili da parte dei Comuni, è diminuito nettamente in molte aree di superamento. Le aree in cui le variazioni sono meno significative sono quella Lucchese e l’Agglomerato di Firenze, ma per quest’ultima area l’indice di criticità è risultato, in assoluto, molto contenuto negli ultimi due anni, a differenza della zona di Lucca.(vedi anche gli articoli pubblicati sulla situazione verificatasi nel dicembre 2015 e in quello del 2016)
Se, da un lato, è migliorata in buona parte della regione la situazione delle “punte” di concentrazione di polveri sottili (alle quali si cerca di far fronte coi provvedimenti urgenti dei Comuni), dall’altro, come affermato nell’intervista, non si può dire altrettanto per la concentrazione media annuale delle stesse.
Quest’ultima, infatti, pur rispettando il limite di 40 µg/m3, è rimasta praticamente costante, nei due anni, in tutte le stazioni (vedi tabella successiva) e ciò conferma chiaramente che per la riduzione stabile della presenza di polveri in aria, non bastano gli interventi contingibili e urgenti, ma occorrono interventi di carattere strutturale (sulla mobilità urbana, sull’efficientamento energetico degli edifici, sui comportamenti, etc.), come affermato nella intervista in questione.
* Dati provvisori al 27 dicembre
Tutti i dati prodotti dalle centraline della rete regionale sono pubblicati e disponibili sul sito Web dell’Agenzia, http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/.
Con l’occasione, si ricorda che non è compito di ARPAT, quello di valutare gli impatti dello stato della qualità dell’aria sulla salute – prerogativa riservata, per competenza, al Sistema sanitario – ma è sicuramente quello di fornire alla collettività e ai decisori, dati validati sulla qualità dell’aria, prodotti da una rete regionale che la stessa Agenzia gestisce nel rispetto degli standard tecnici ufficiali previsti dalla normativa di settore.
Peraltro, nell’Annuario dei dati ambientali 2017, in cui sono riportati i dati relativi agli ultimi cinque anni è evidenziato il confronto dei valori rilevati con i limiti previsti dalla normativa italiana ed europea e con i livelli consigliati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per la salvaguardia della salute umana”.