Arpat, la morìa di pesci nel Chiosina è dovuta allo sfalcio

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Mercoledì 6 settembre 2023 il personale del Dipartimento ARPAT di Firenze, attivato dalla Sala operativa della Protezione civile per moria di pesci e probabile sversamento di idrocarburi, è intervenuto in collaborazione col Comune di Calenzano sul torrente Chiosina, nel tratto adiacente al Parco delle Carpugnane.

Durante il sopralluogo è stato accertato che, a causa della scarsità di acqua, il tratto del torrente interessato dalla moria di pesci al momento è separato dal resto del corso d’acqua da due tratti, a monte e a valle, nei quali il corso stesso risulta asciutto.

Nei giorni scorsi il Consorzio di Bonifica ha effettuato lo sfalcio della vegetazione circostante il torrente e gran parte dello sfalcio è rimasto all’interno del corso d’acqua. La decomposizione del materiale vegetale sta producendo un consumo di ossigeno nella poca acqua residua nel letto del fiume in quel tratto.

Tale situazione è stata confermata dalle misure di ossigeno disciolto fatte sia a monte sia nel tratto interessato dalla moria di pesci: nel tratto a monte l’ossigeno disciolto raggiungeva il 100% di saturazione mentre nel tratto interessato dalla moria di pesci era intorno al 30%. I pesci intrappolati in quel segmento di torrente sono quindi morti per anossia dovuta allo scarso ricambio di acqua e soprattutto alla presenza di materiale vegetale in decomposizione.

Nell’area interessata dal fenomeno non è stato avvertito alcun odore caratteristico né osservata alcuna opalescenza del corso d’acqua riconducibile ad un possibile sversamento di idrocarburi. Inoltre nel tratto interessato non sono presenti condutture idrauliche riconducibili ad eventuali scarichi idrici non autorizzati; l’altezza degli argini e la distanza dalla strada non avrebbe permesso neppure uno sversamento accidentale dovuto a qualche possibile incidente avvenuto in prossimità della viabilità sopra il torrente Chiosina.

ARPAT ha chiesto al Comune di attivarsi con il Consorzio di Bonifica per la pulizia del corso d’acqua e, per quanto possibile, per lo spostamento dei pesci ancora vivi presenti nel tratto di torrente interessato. Il Comune, con la collaborazione del Consorzio, provvederà anche alla rimozione e allo smaltimento delle carcasse dei pesci morti.

Su richiesta dell’Agenzia è intervenuta anche la Polizia Provinciale per prelevare un campione di pesci da sottoporre alle analisi dell’Istituto zooprofilattico che potranno confermare la causa della morte.

Arpat

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