“Donne, c’è cenci!”

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Cenci
TuttoSesto

Giuseppe Lacheri, detto il Lachera, venditore ambulante di dolciumi della Firenze dell’Ottocento teneva “bottega”  soprattutto in prossimità della Loggia del Mercato nuovo. Era uno spirito libero che non si faceva particolari problemi a sbeffeggiare anche il Granduca. Nel 1849, approfittando del restauro del Porcellino, non mancò di criticare, a suo modo Leopoldo II

L’hanno ripulito, ma l’è sempre il solito porco!

Quando, dopo il 27 aprile 1859 finalmente i fiorentini poterono esporre le bandiere tricolori che avevano segretamente cucito, si rivolse alle clienti gridando più forte del solito:

Donne, c’è cenci.

riferendosi anche ai dolcetti tipici del periodo di Carnevale che facevano bella mostra sul suo banco.

Sapendo che il buon Lachera qualche anno più tardi avrebbe criticato ancora di più i savoiardi, vi proponiamo la ricetta dei Cenci espressamente elaborata dalla Nonna di TuttoSesto:

Ingredienti: Farina 300 gr, 2 uova intere, 50 gr. di zucchero, 2 cucchiai di Vin santo, olio d’oliva, 1 limone, sale, olio per friggere

Mettete sul tavolo la farina a forma cratere e al centro ponete lo zucchero, le uova, la scorza di limone grattata, 3 cucchiai d’olio d’oliva e il Vin Santo.
Impastate bene gli ingredienti per una decina di minuti, quindi fatene una palla e lasciatela riposare per mezz’ora. con il matterello stendete poi la pasta sulla spianatoia infarinata fino a ridurla a uno spessore di circa 2 mm. Con un coltello tagliatela a strisce larghe due dita che poi ritaglierete in diagonale ogni quattro dita.  Friggetele in olio bollente e poi mettetele ad asciugare su foglio di carta gialla. Aggiungete lo zucchero a velo  e serviteli.

 

 

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