Con l’approssimarsi delle elezioni comunali, in programma domenica 3 e lunedì 4 ottobre, TuttoSesto ha intervistato i candidati sindaco su temi che dovranno essere affrontati nella prossima consiliatura.
A sfidarsi, lo sappiamo, saranno in sette:
- Lorenzo Falchi, centrosinistra;
- Gabriele Toccafondi, Italia Viva;
- Daniele Lorini, Sesto Popolare (lista composta da Rifondazione Comunista e Potere al Popolo);
- Giovanni Policastro, Movimento 5 Stelle;
- Andrea Coffari, Italexit;
- Luca Bandini, Movimento 3V;
- Daniele Brunori, centrodestra, del quale vi proponiamo la nostra intervista esclusiva.
Qual è la sua posizione nei confronti della nuova pista dell’aeroporto di Peretola?
“Io non voglio la pista a tutti i costi. Se il progetto è come quello vecchio, a noi non interessa, anche perché è un progetto obsoleto che è stato bocciato. Se viene realizzato un progetto rispettoso del territorio sestese, ne possiamo parlare. Non diciamo di no a prescindere dallo sviluppo, siamo una forza a favore dello sviluppo economico e per lo sviluppo territoriale, ma è chiaro che lo sviluppo del territorio passa anche dal suo rispetto“.
Centro cittadino: cosa fare?
“Abbiamo molte proposte valide. Il centro cittadino è stato il primo punto del programma che abbiamo progettato. L’anima del centro sono i suoi negozi e non si può prescindere da loro. Prima di tutto bisogna aiutare i negozi a non chiudere. Negli ultimi anni abbiamo visto una tendenza disastrosa verso le chiusure. Per aiutarli abbiamo pensato all’applicazione Sesto Shop, una sorta di Amazon ma in versione sestese. Perché la gente sceglie Amazon? Per la sua comodità. Se ci fosse un Amazon sestese, con sopra di esso tutti i negozi conosciuti dai cittadini, la gente probabilmente sarebbe più propensa a comprare da loro. Con in più la comodità della vicinanza, avendo quindi possibilità anche di andare materialmente in negozio a cambiare un capo di abbigliamento. La gente compra dov’è più conveniente. Non dobbiamo più pensare che la convenienza sia basata solo sul prezzo, ma anche sulla comodità. Il progresso e la tecnologia vanno sfruttate, non temute. Ai sestesi piace comprare sestese, ma dobbiamo metterli nelle condizioni più comode in assoluto per comprare.
Questo è solo il primo aspetto, poi ci sarebbe il ripensamento del centro vero e proprio. Ci sono due costruzioni brutte: la vecchia banca toscana abbandonata e chiusa e l’edificio centrale della COOP. C’è bisogno di parlare con i responsabili e di esigere un cambiamento delle strutture. Affittarle, costruirci sopra sono solo alcune delle opzioni, ma la necessità di togliere le strutture degradate c’è, anche perché sono il baricentro effettivo di Sesto Fiorentino, specialmente la COOP. Anche piazza del Mercato è un parcheggio, ci sarebbe un progetto interessante per interrare il parcheggio e liberare la piazza.
Infine un sistema di video sorveglianza intelligente che aiuti le forze dell’ordine perché in alcune zone di Sesto e in alcune ore non c’è totale sicurezza“.
Parco della Piana, alberi cittadini, verde pubblico: come intende gestirli e, magari, valorizzarli?
“Del Parco della Piana si parla da trent’anni anni, ma è sempre uguale: non c’è niente. Mi va anche bene rifarlo, non voglio per forza la pista dell’aeroporto, ma allora dobbiamo farci qualcosa, non possiamo lasciare il Parco così, come un ammasso di sterpaglia. C’è il lago dei fenicotteri, dobbiamo sfruttarlo economicamente, dobbiamo portare la gente a vedere i fenicotteri e, magari, fare un po’ di merchandising, vendendo le magliette ad esempio. Il parco ora è aperto solo il weekend, non c’è nessun cartello per arrivarci e nemmeno un albero. Se nessuno può andarci, allora cos’è il Parco della Piana?
Capitolo alberi: sono stati tagliati dal piede quasi tutti gli alberi di Sesto Fiorentino negli ultimi cinque anni nonostante le promesse fossero ben altre. Gli alberi erano pericolanti perché malati, ma questa malattia è stata causata dall’assenza di cure“.
Capitolo trasporti: a parte la tramvia, il suo programma prevede altre novità?
“La tranvia, ormai che c’è, va fatta arrivare fino in centro per completare il collegamento. Inoltre deve interscambiarsi con le stazioni, non solo con la Zambra. Sesto deve tornare ad essere il punto di riferimento al centro della Piana perché si trova in linea d’aria al centro delle congiungenti tra le città più importanti. Bisogna quindi fare in modo di creare un collegamento in modo che tutti passino di qui.”
Quali sono le prime tre cose che farebbe in caso di elezione?
“La prima è Sesto Shop per sostenere la velocità dello sviluppo tecnologico.
La seconda è gli Uffizi delle porcellane. Il progetto prevede che gli Uffizi di Firenze portino delle opere della vecchia Ginori a Sesto seguendo l’idea degli Uffizi diffusi, che sarebbero piccole succursali degli Uffizi a giro per la Toscana in modo da aiutare le altre città. Verrebbe, quindi, realizzato un polo culturale a Doccia con la mostra delle porcellane, nel quale inserire anche le tombe etrusche. L’attrazione dei turisti sarebbe fortissima e la loro presenza sarebbe rivoluzionaria per la città: una bomba di sviluppo economico fatto con la cultura. Al posto del museo attuale, destinato alla chiusura, abbiamo pensato ad una scuola di mestieri per nuovi artisti con i laboratori di ceramica.
Terzo punto: abbiamo tanti piccoli progetti per far sì che non ci sia più una città di serie A e una di serie B, incentivando soprattutto l’apertura di bar, ristoranti e negozi fuori dal centro“.
Perché i sestesi dovrebbero votarla?
“Perché c’è bisogno di un’alternativa e di un cambiamento. Non possiamo pensare che chi ha creato i problemi sia la stessa persona che riesce a risolverli. L’unica forza in grado di proporre una solida alternativa è la nostra, gli altri sono sempre gli stessi. Poi sono un sestese doc, ho una visione aperta per le mie esperienze all’estero che mi hanno permesso di vedere meglio i problemi della mia città avendo un punto di vista distaccato“.
FILIPPO SANZO’