Il confronto tra Appella (Sesto Civica) e Zambini (Pd) a Radio Geronimo

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Nella serata di martedì 29 marzo Ernesto Appello e Lorenzo Zambini, candidati alle primarie di coalizione di centrosinistra per Sesto Civica e Partito Democratico, sono intervenuti alla trasmissione “Scusate l’interruzione” in onda su Radio Geronimo. Assente, invece, Domenico Camardo, l’altro candidato appoggiato dall’Italia dei Valori.

Parliamo di lavoro. Ci sono molte vertenze come quelle di Villa Ragionieri e la Guess. Quali sono le vostre proposte per il lavoro?
Zambini: “Le dinamiche della Guess e di Villa Ragionieri sono diverse. Trovare soluzioni nel mondo del lavoro è complicato. La prossima amministrazione dovrà essere costantemente vicina ai lavoratori. Il Comune dovrà fornire semplificazioni a chi vorrà fare impresa e investire sul nostro territorio. Parliamo del Polo Scientifico: lì abbiamo un grande logo della ricerca e dell’innovazione che va messo a disposizione delle imprese“.
Appella: “La crisi morde quando meno te lo aspetti. L’amministrazione promuove la crescita e deve essere veloce nel dare le agevolazioni e semplificazioni. Le altre rispose dovranno arrivare dalla politica nazionale ed europea“.

Zambini, sei sostenuto anche da Sesto Siamo Noi, dove due anni c’erano persone non ben viste dal Partito Democratico. Cos’è successo nell’arco di questo tempo?
“Il Partito Democratico sarà attento alla lista che dovrà essere coerente con quello che andremo a dire. La credibilità di una lista la si vede sui programmi”.

Che futuro si prospetta per la mobilità cittadina?
Zambini: “Forzare le persone di Sesto a prendere il mezzo privato penso sia un fatto complicato da spiegare. La parte alta di Sesto deve essere collegata con i mezzi pubblici. Il dibattito sul futuro di Sesto è sulla mobilità. Dobbiamo far sì che i sestesi si muovano senza il mezzo privato. Questo è la grande sfida che incide anche sulla qualità della vita“.
Appella: “Sulla mobilità sono previsti ancora dieci anni di intervento. Per questo faremo un intervento tampone che potrebbe essere, ad esempio, il dirottamento del 2 nella parte alta di Sesto. la sfida della mobilità richiede tempo, ma soprattutto finanziamenti che arrivano da altre stanze che non sono quelle comunali. Se la città avrà un ruolo importante a livello regionale, sarà più facile attirare gli investimenti“.

Come si fa a rivitalizzare il centro di Sesto? La biblioteca di Doccia, seppur bellissima, non sarebbe stato meglio lasciarla in centro?
Zambini: “La questione del centro è fondamentale. Il nostro obiettivo è riportare in centro alcune funzioni. Il punto essenziale è dare ai giovani e meno giovani dei luoghi in modo da fruire il centro cittadino. Per quanto riguarda la biblioteca a Doccia, non si può tornare indietro, sarebbe un investimento folle. Lì la Ragionieri ha il suo luogo e la sua funzione. Tornando a parlare del centro, dobbiamo moltiplicare le funzioni. Su Palazzo Pretorio avevamo iniziato un discorso con la Regione Toscana. Sulla Lucciola c’è un project dove sono previsti degli uffici e un auditorio nel giardino. Io ho una cosa chiara in mente: il Comune non potrà essere autonomo su queste opere. Vanno costruito dei modelli pubblico-privato che devono guardare ai servizi per i cittadini”. 
Appella: “Il centro si rilancio dando delle occasioni di convivialità. Il Comune deve darsi da fare affinché i giovani galleristi possano esporre a Sesto, ad esempio. C’è poi Palazzo Pretorio che è una spina nel fianco da molto tempo. Non sarà facile, ma va assolutamente recuperato. Ci manca un posto ampio e pubblico. L’attuale Saletta 5 Maggio, purtroppo, non è. L’allontanamento della biblioteca dal centro è stata un’occasione persa La biblioteca di Doccia deve stare per forza a Doccia? Ragioniamoci. Vorrei riportare la biblioteca in centro, su questo punto la penso diversamente da Zambini”. 

Qual è la vostra opinione su aeroporto e inceneritore?
Zambini: “Sono grandi tematiche, da affrontare senza banalità, ma anche senza ideologie. Spendiamo 50 milioni per portare i rifiuti a smaltire da altre parti. Guardando i dati, si nota che le grandi voci d’inquinamento sono il traffico e il riscaldamento domestico e aziendale. L’aspetto principale riguarda il controllo. Facciamo in modo che i dati siano online minuto per minuto. Iniziamo a capire quali altre buone pratiche mettere in campo. Altrimenti Sesto viene descritto come un luogo governato da banditi vestiti con le maschere a gas. Siamo seri. Capiamo come migliorare la gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda il nuovo aeroporto sono state fatte varie osservazioni ora al vaglio del Ministero“.
Appella: “Sesto Civica è per la pratica rifiuti zero che vuol dire raccogliere, selezionare, valorizzare la materia raccolta e avviare alla distruzione il residuo. Se anche praticassimo la strategia rifiuti zero, una quota la dovremmo mandare o ad un inceneritore a caldo o ad uno a freddo. Senza l’inceneritore, dovremmo portare ciò che avanza in discarica e si sa che la discarica inquina. L’inceneritore è un’opportunità rispetto alla discarica e la perseguiamo. Le ceneri? Vanno stoccate in discarica. Dove? Bisogna trovare il sito, non lavoro mica in Quadrifoglio (ride, ndr). In passato c’era chi voleva ben quattro inceneritore e adesso sono passati dalla parte opposto. Posso fare un nome: Damiano Sforzi. Si fa l’inceneritore e si persegue la strategia rifiuti zero. Su aeroporto c’è la notizia secondo cui dovrebbe slittare al 2018. Se abbiamo un po’ di culo con la crisi, c’è il caso che si risparmi. Ciò che mi preoccupa è: come fa Sesto ad attrezzarsi nell’eventualità del nuovo aeroporto? Penso che Sesto possa trovare dei vantaggi dal nuovo aeroporto, non mi metterei a piangere se lo facessero. Tante opere in poco spazio? Ricordo, ad esempio, che l’aeroporto già c’è e inquina come uno grande. A Firenze atterra un aereo ogni quarto d’ora. Si faranno delle opere di mitigazione, ma bisogna anche pensare che la zona della piana va infrastrutturata”.

STEFANO NICCOLI

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