Emergenza Coronavirus, ma anche nuovo aeroporto di Firenze. La giunta regionale ha avviato il procedimento di una nuova variante al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) per lo scalo di Peretola.
Sono tanti i politici contrari all’ampliamento dell'”Amerigo Vespucci”: da Tommaso Fattori, candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra a Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, dal Movimento 5 Stelle sestese, a Ivan Moscardi, segretario metropolitano Firenze Sinistra italiana, passando per la coalizione Per Sesto Bene Comune-Insieme Cambiamo Sesto.
Ovviamente di tutt’altro parere è l’associazione In Pista nata nel novembre 2019, di cui riportiamo il comunicato di Giacomo Tesi, uno dei membri:
“Pare che recentemente il Consiglio di Stato, che rappresenta il più elevato organo di consulenza giuridico-amministrativa, sia assurto al ruolo di ente di indirizzo politico ed economico. Una sorta di riforma costituzionale in salsa locale, come da ricette suggerite dagli chef Tommaso Fattori e Lorenzo Falchi. Peccato che la giustizia amministrativa sia come la pasticceria: gli ingredienti e le dosi devono essere rispettati ed ogni aggiunta arbitraria stravolgerebbe il risultato conclusivo.
Ebbene Il Consiglio di Stato non ha affrontato la questione dei primi mentre ha sicuramente eccepito sulle dosi, forse assenti o comunque non sufficienti per un buon prodotto finale. Da qui a pensare che la pasticceria debba chiudere o trasferirsi ce ne corre e non è quello che i Masterchef della giustizia amministrativa hanno detto. Semplicemente non lo potevano dire. Ad ingredienti dati, l’assaggio ha solo dimostrato che l’esito era discutibile e non ha precluso la possibilità di combinare i medesimi in dosi e modi diversi. Per fortuna i tradizionali clienti della nostra pasticceria non l’hanno mai abbandonata e sperano che riapra quanto prima. Ed è proprio il buon senso che vuole che non si lasci andare a se stessa una attività di successo che prospera, cresce e che tutti i clienti vorrebbero più grande e funzionale.
E’ vero, in questo momento viviamo una crisi sanitaria feroce che avrà conseguenze economiche devastanti e purtroppo durature. La cosa più importante è capire che la ripresa non può che ripartire dal lavoro e non dalle prebende di redditi di sussistenza che alimentano l’assistenzialismo ed un legame insano fra società civile e politica. Proprio perchè la crisi morde, non possiamo che ringraziare la Regione Toscana che prosegue nel suo lavoro a sostegno delle attività economiche che prosperano sui propri territori. A tal proposito, noi avremmo una idea su come impiegare i 150 milioni di soldi pubblici già stanziati: destiniamoli a sostegno del sistema sanitario pubblico e del mondo del lavoro ma a condizione che lo Stato sia in grado di contrattare in Europa forme di finanziamento comunitarie a sostegno di una serie di opere pubbliche giudicate strategiche per promuovere politiche di crescita e sviluppo che sono assolutamente necessarie in tempi come questi. E che siano creati strumenti e procedure amministrative garantiti ed inattaccabili e vengano dichiarati tempi certi di esecuzione sotto il controllo di Commissari anche di provenienza europea.
I numeri di Firenze parlano chiaro in termini di fatturati ed investimenti attesi. Novecento persone in cassa integrazione al Vespucci ” a parte”, chi è quell’amministratore locale che, in tempi di crisi, deciderebbe deliberatamente di rinunciare ai nuovi posti di lavoro previsti con la nuova pista a ” favore” di una regione confinante? Chi è quell’amministratore che, sempre in tempi di crisi, non coglie le occasioni dal punto di vista economico ed occupazionale che la nuova pista offrirebbe alle comunità locali? Noi crediamo di sapere chi è: è colui che non capisce perchè ci sono pasticcerie più o meno frequentate e non si chiede perchè taluni dolci sono più buoni di altri. Sono aspiranti chef che mai saliranno in balconata“.
Il Consiglio di Stato organo di consulenza?