Inceneritore, Q-Thermo: “Nessuna forzatura, rispettiamo la legge”

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Inceneritore
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Dopo mesi di silenzio, è tornato d’attualità la discussione sulla realizzazione dell’inceneritore di Case Passerini. Q-Thermo, infatti, ha chiesto alla Regione Toscana il rinnovo dell’autorizzazione a costruire l’impianto. Non si sono fatte attendere le reazioni: in particolare delle Mamme No Inceneritore, della sinistra fiorentina e sestese e di Insieme Cambiamo Sesto. Qthermo ha replicato attraverso Giorgio Moretti, presidente del Consiglio d’Amministrazione della società:

“Il Cda segue l’iter di legge, non forzature o aggiramenti come dichiarato in alcune interviste, in ottemperanza:

– alla sentenza del Consiglio di Stato che dichiara valido l’intero Iter e tutte le autorizzazioni, inclusa la VIA – tutt’altro che una sonora bocciatura come dichiarato nelle interviste – e che invita a sanare l’errore formale, unica eccezione e non di competenza Q-thermo, sulla previsione dei boschi della piana;

– al vigente Piano Regionale dei Rifiuti che ci obbliga alla realizzazione dell’impianto;

– al vigente Piano Nazionale che conferisce al Termovalorizzatore di Case Passerini lo status di opera strategica

– alla validità degli incentivi per la produzione di elettricità da rifiuti.

Per interrompere l’iter occorre un atto deliberativo della Giunta e/o del Consiglio Regionale, che cancelli l’opera dalla pianificazione ed indennizzi Q-Thermo dei costi riferiti ad oltre 14 anni di attività progettuale e pre-realizzativa e conseguenti dagli obblighi derivanti dalla gara pubblica esperita e dagli atti convenzionali stipulati con l’Autorità d’ambito della Toscana Centrale e tutt’ora validi.

Il Cda è un organo tecnico che si limita ad eseguire, su mandato dell’assemblea dei soci ( 60% Alia Spa e 40% Gruppo Hera Spa ) e che a sua volta eseguono, le disposizioni economico/politiche attualmente in vigore; da ciò scaturisce l’obbligo di ripresentazione non essendo variato il quadro normativo ed essendo concluso l’iter della Giustizia Amministrativa con una chiara sentenza del Consiglio di Stato. Il Cda non propende per l’una o l’altra soluzione ma è del tutto indifferente alle scelte fatte o che potrebbero essere modificate; è solo conseguente gli atti politico-amministrativi che sono stati compiuti negli anni passati e tutt’ora in vigore o che potrebbero cancellare l’opera dalla pianificazione. Il CDA adotta solo comportamenti derivati dalle disposizioni attuali o future ed ha il solo compito di tutelare gli investimenti fatti dalla società, in ottemperanza a leggi regionali e nazionali, che ricordo essere dei cittadini fiorentini e della piana in primis in quanto la società è per il 60% pubblica. Siamo altrettanto pronti ad operare in un quadro pianificatorio mutato per concludere in modo definitivo il percorso nel rispetto, ovviamente, delle leggi e delle norme”.

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