Monte Morello e il Giro d’Italia: quando Axel Merckx ruzzolò dalle curve e poi vinse la tappa

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Axel-Merckx
Screenshot ripreso da Youtube

Giovedì 20 maggio il Giro d’Italia passerà da Sesto Fiorentino in occasione della dodicesima tappa, dedicata al ricordo del nostro Alfredo Martini.

I ciclisti dovranno affrontare anche le rampe di Monte Morello. Impossibile, allora, dimenticare quanto successo ventuno anni fa. E’ il 22 maggio 2000, ottava tappa, la più lunga di quella 83sima edizione: 265 chilometri, partenza da Corinaldo in provincia di Ancona, arrivo a Prato.

I corridori percorrono le insidiose curve di Morello in discesa. La velocità è elevata. Tanto che a uno dei tornanti il ventottenne della Mapei Axel Merckx, figlio del Cannibale Eddy, finisce fuori strada, nel bosco, insieme a Gutierrez e a Castelblanco. E’ l’ultimo dei tre a riemergere dalle felci. Il belga sembra spacciato. Appunto, sembra. Inizia l’inseguimento. A un chilometro dalla fine Axel fa il capolavoro, impensabile da uno che – nonostante il pesante cognome – aveva conquistato, fino a quel momento, appena due corse in carriera. Molla i compagni di viaggio, scatta a doppia velocità e taglia per primo il traguardo davanti a Maximilian Sciandri e a Filippo Casagrande.

Axel vince alla maniera del Cannibale, in tribuna stampa per commentare la tappa per la televisione belga. I due si stringono in un abbraccio caloroso.

Il ciclista classe 1972 si classificherà venticinquesimo a quel Giro d’Italia, vinto da Stefano Garzelli davanti a Francesco Casagrande e a Gilberto Simoni.

Il figlio di Eddy, vincitore della medaglia di bronzo nella prova individuale su strada alle Olimpiadi di Atene 2004, si ritira dal ciclismo professionistico il 9 agosto 2007.

22 maggio 2000-21 maggio 2021: vola il tempo!

STEFANO NICCOLI

 

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