Museo Ginori, ottime notizie da Roma. Intervista all’assessore alla cultura Jacopo Madau

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Jacopo Madau
Foto: Comune di Sesto Fiorentino

La parola d’ordine è pazienza. Sì, perché ci vorrà del tempo prima che il Museo Ginori – chiuso dal 2014 – riapra al pubblico. A comunicarlo è stato Tomaso Montanari, presidente della Fondazione, nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo sito internet (museoginori.org) e del nuovo logo della struttura di viale Pratese a Sesto Fiorentino.

Un ruolo decisivo nella vicenda  spetterà al Ministro della Cultura, Dario Franceschini che si è impegnato a trovare le risorse necessarie entra la fine della legislatura.

Per fare il punto della situazione, abbiamo intervistato in esclusiva Jacopo Madau, assessore alla cultura del Comune di Sesto Fiorentino in quota a Sinistra Italiana.

Assessore, una bella novità. Il ministro Franceschini ha fatto promesse precise sul Museo Ginori: finalmente un tesoro di questa comunità tornerà ad essere fruibile a tutti cittadini. 

E’ davvero un’ottima notizia. Come Amministrazione stiamo seguendo la vicenda della riapertura del Museo Ginori con estrema attenzione, ma il reperimento dei fondi per il restauro e l’allestimento è in mano al Ministero dei Beni Culturali. Ad ora era finanziato solamente il primo lotto, riguardante il piano terra, ma con l’annuncio del ministro Franceschini per il finanziamento del secondo lotto e dell’allestimento espositivo finalmente si intravede la fine di questo difficile percorso”.

Ci dica qualcosa sui tempi e su come procederanno i lavori. Qualche tempo fa c’era qualche preoccupazione circa la conservazione delle opere presenti nel Museo. Tutto a posto? 

In questi mesi la Fondazione con i suoi dipendenti ha provveduto a eseguire un riscontro inventariale di tutto il patrimonio artistico conservato presso il Museo Ginori che è propedeutico alla riapertura del Museo. Per quanto riguarda il deposito per il ricovero delle opere la Fondazione sta valutando la soluzione migliore. Per quanto concerne le tempistiche si parla di un’orizzonte di circa tre anni, tra progettazione, gara, affidamento e lavori, dall’avvenuto stanziamento dei fondi. Quello che avremo sarà un Museo completamente diverso da quello che conoscevamo. Moderno e fruibile per sestesi, studenti e turisti. Un Museo che valorizzerà un inestimabile patrimonio culturale ma anche l’identità del nostro territorio. Con il nuovo logo, il sito internet, il podcast e le attività che si moltiplicheranno nel giardino del Museo e negli altri luoghi della Cultura della nostra città si sta avviando un percorso importante verso la riapertura, in cui il Comune vuole giocare un ruolo fondamentale di concerto alla Fondazione e alle associazioni del territorio“.

Cartonificio Fiorentino-Madau

Parlare di Ginori a Sesto vuol dire parlare di lavoro e del suo valore. Le maestranze della Ginori negli anni ’50 del secolo scorso furono protagoniste di numerose lotte sindacali. I lavoratori attuali sembrano poter godere di una maggiore stabilità, ma in città esistono altre criticità. Prima fra tutte quella del Cartonificio Fiorentino. In qualità di assessore al lavoro come giudica la situazione occupazionale dopo due anni di pandemia?


Fin dal primo giorno che mi sono insediato, ma ancor prima da consigliere comunale, mi sono interessato alla vicenda del Cartonificio perché è una vicenda che riguarda tutti noi. Il Cartonificio Fiorentino è una realtà storica del nostro territorio, una vera eccellenza, che deve rimanere nella Piana. Una delocalizzazione della fabbrica dalla Piana sarebbe uno smacco al territorio e ai lavoratori e alle lavoratrici, che sarebbero costretti ad un trasferimento che ne peggiorerebbe la qualità della vita. La politica deve farsi carico di queste situazioni. Non a caso assieme alla Regione stiamo monitorando giornalmente la situazione ed inoltre ci sarà un’interrogazione parlamentare dell’on. Nicola Fratoianni che porterà il dibattito fino alla Camera dei Deputati.
Per quanto riguarda il lavoro, dopo i due anni di pandemia, purtroppo le criticità sono molte. Come Amministrazione abbiamo usato tutte le leve a nostra disposizione per aiutare famiglie, piccole-medie imprese e lavoratori del territorio, che meglio di altri ha retto gli effetti devastanti della pandemia. C’è da registrare positivamente come Sesto Fiorentino e la Piana siano ancora attrattori di realtà importanti, specie nel settore farmaceutico. Anche grazie al Polo Scientifico e alle professionalità che garantisce in questo territorio, si registrano investimenti di aziende leader del settore: un esempio è Menarini, che nei prossimi mesi aprirà uno stabilimento che tra dipendenti e indotto garantirà circa 500 posti di lavoro nella nostra area“.

STEFANO NICCOLI

 

 

 

 

 

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