Gli anni 1992 e 1993 rimarranno indelebili nella memoria degli italiani per le stragi di mafia che insanguinarono il paese, da Palermo a Milano, da Roma a Firenze. Il tentativo di destabilizzare l’assetto istituzionale fu compiuto con spettacolari attentati che misero alle corde lo stato. Morirono i giudici antimafia Falcone e Borsellino e quasi tutti gli agenti delle loro scorte. E anche casuali cittadini che si trovarono nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma c’è di più. La strategia del ricatto a cui Cosa Nostra aveva affidato le sue sorti future, prevedeva anche un attacco al patrimonio artistico della nazione. Colpendo non solo i protagonisti dell’antimafia.
A distanza di trent’anni troppe domande sono ancora senza risposta e gli inquirenti faticano a trovare il bandolo della matassa, soprattutto quando la ricostruzione si addentra fra gli oscuri rapporti che la criminalità, il terrorismo stragista e parte delle istituzioni italiane hanno intessuto nel corso di decenni di vita repubblicana.
Nasce da questi presupposti il doppio appuntamento del 2 marzo a Calenzano, presentato in conferenza stampa a Le Murate di Firenze. Il concerto di presentazione del nuovo album di Pippo Pollina, Canzoni segrete, in programma al Teatro Manzoni, sarà preceduto dal convegno ‘La mafia a 30 anni dalle stragi. Le verità nascoste e quelle rivelate’ alla Civica Biblioteca (ore 17,30) con ospiti di grande competenza in materia.
“Siamo felici e onorati di ospitare nel nostro Comune questo evento che richiama i principi di verità e giustizia, dice il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini. Pur non essendo il nostro territorio base di azione della mafia, questa si è fatta sentire con forza 30 anni fa e reputiamo fondamentale tenere alta l’attenzione”.
“Questo progetto è per me fondamentale – dice Pippo Pollina. L’impegno antimafia nelle mie canzoni è stato un filone che ho seguito sin dall’inizio della mia carriera. L’arte è sinonimo di sostanza, e credo che da parte degli artisti dovrebbe esserci coscienza del ruolo che possono svolgere nel tenere alta l’attenzione. Siamo in pochi a parlare di mafia in questa nostra Italia. E sono contento di poter portare sul palco Margherita Asta, che perse la mamma e due fratellini gemelli nell’attentato dell’aprile 1985 contro il magistrato Carlo Palermo, ricordato come la «Strage di Pizzolungo», in cui persero la vita anche due componenti della scorta del giudice. Quest’ultimo si salvò miracolosamente, grazie al fatto che l’auto con a bordo la mamma e i due bambini si interpose fra l’autobomba e la sua. Margherita, cui ho dedicato il brano di Canzoni segrete Pizzolungo, è da tantissimi anni impegnata nella lotta contro la mafia, attualmente nell’ambito dell’associazione Libera quale referente del settore «Memoria» per l’area Centro-nord e sarà presente a tutte le date”.
Anche Sergio Staino, presidente del Club Tenco, ha voluto sottolineare il ruolo dell’arte come strumento di denuncia e di approfondimento. “Credo che sia un dovere civile non solo degli artisti ma di tutte le persone di buone volontà. Un artista ha in più la capacità di parlare direttamente al cuore, e Pippo Pollina fa parte di questa schiera. Questo uscire da una terra importante, ricca di contraddizione come il sud Italia e di aprirsi poi all’estero lo accomuna a Vinicio Capossela e Peppe Voltarelli, un trio di grande valore per la musica italiana. E’ un tipo di atteggiamento che credo dovremmo prendere anche noi Premio Tenco, quello di guardare molto ai fermenti che vivono all’estero e farli nostri”.
Danilo Ammannato avvocato, parte Civile e portavoce dell’Associazione Familiari Vittime della strage di Via dei Georgofili, sottolinea la differenza tra le verità nascoste e quelle rivelate: “Le verità nascoste sono tali perché non vogliono essere raccontate, mentre quelle rivelate sono state raccontate nelle aule penali, come per esempio la trattativa Stato-mafia. E’ necessario però uscire da tutto ciò, per non lasciare il nostro Paese ingabbiato dentro le aule penali”.
“Ci sono situazioni tali in cui bisogna rispondere “Presente!”, e questa è indubbiamente una di quelle”, dice Peppe Voltarelli. “Pippo Pollina ha indicato una strada per far conoscere una Sicilia diversa al di fuori dell’Italia e noi artisti abbiamo il dovere morale di supportare queste iniziative, di creare delle reti, e di essere solidali, al di là delle logiche del mercato musicale italiano”.
Il Convegno ‘La mafia a 30 anni dalle stragi. Le verità nascoste e quelle rivelate’ in programma il 2 marzo alla Civica Biblioteca (ore 17,30) sarà moderato Don Andrea Bigalli, referente di Libera Toscana. E, fra i relatori insieme a Pippo Pollina, anche Margherita Asta,figlia e sorella di 3 vittime della strage di Pizzolungo del 1985 e ora referente di Libera nel settore Memoria, Danilo Ammannato avvocato, parte Civile e portavoce dell’Associazione Familiari Vittime della strage di Via dei Georgofili e Giuliano Turone, storico ed ex-magistrato, che fu il primo a scoprire la famigerata Loggia P2. Ed anche due cantautori di grande impegno come Alfonso De Pietro e Peppe Voltarelli. Accoglieranno il Sindaco di Calenzano Riccardo Prestini e l’Assessore alla Legalità della Regione Toscana Stefano Ciuoffo, entrambi enti patrocinatori di questi appuntamenti.
Nell’ambito del Concerto, oltre alle canzoni inedite del nuovo album, saranno proposte anche alcune fra le più significative del vastissimo repertorio di Pollina.
Con lui sul palco l’eccellente ensemble del Palermo Acoustic Quintet: Fabrizio Giambanco (batteria), Mario Rivera (basso), Gianvito Di Maio (tastiere), Roberto Petroli (sax e clarinetto) e Edoardo Musumeci (chitarre).
Aprirà il concerto Alfonso De Pietro, cantautore di grande impegno, coinvolto da molti anni in iniziative per la legalità, con diverse associazioni, fra cui Libera.
Info e prenotazioni per il Concerto: https://www.ciaotickets.com/biglietti/pippo-pollina-canzoni-segrete-tour-calenzano
Info e prenotazioni per il Convegno: 055 8833421
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CHI E’ PIPPO POLLINA
Pippo Pollina nasce a Palermo nel 1963 da una famiglia borghese di origini contadine. Cresce e studia nel capoluogo siciliano frequentando negli anni ‘80 la facoltà di giurisprudenza e l’accademia Amici della Musica con studi di chitarra classica. Impegnato nell’allora nascente movimento antimafia, collabora al mensile catanese I siciliani fino all’assassinio mafioso del suo storico direttore, Giuseppe Fava.
Insieme ad altri musicisti palermitani fonda il gruppo Agricantus, con il quale lavora fino alla fine del 1985, in sei anni di intensa attività concertistica in Italia e all’estero e seminaristica nelle scuole medie e superiori della Sicilia. Pollina lascia l’Italia alla fine del 1985 per intraprendere un viaggio senza una meta precisa e dopo 3 anni in giro per il mondo approda in Svizzera, nella città di Zurigo, dove da allora vive con sua moglie Cristina e i suoi figli Julian e Madlaina.
Un canzoniere di circa 200 brani incisi nel solco di 24 album; oltre 4.000 concerti in Italia, Germania, Austria, Francia, Svizzera, Olanda, Svezia, Belgio, Egitto e U.S.A; innumerevoli collaborazioni artistiche fra cui notevoli quelle con Franco Battiato, Georges Moustaki, Inti-Illimani, Konstantin Wecker, Linard Bardill, Nada, Schmidbauer & Kälberer, Charlie Mariano, Patent Ochsner e Giorgio Conte; sono dati che fanno di Pollina un artista di grandissima caratura in perenne movimento creativo.
Svariati premi della critica in rinomate rassegne musicali sia in Italia che all’estero lo indicano come uno dei depositari della tradizione della grande canzone d’autore italiana.
Ufficio stampa di Pippo Pollina