Processo Poliarma, assoluzione per l’ex sindaco Adriano Chini

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Foto tratta da Facebook

Condanne, ma anche varie assoluzioni tra cui quella dell’ex sindaco Adriano Chini e dei tecnici del Comune di Campi Bisenzio, in un , cooperativa edilizia di cui sono soci appartenenti alle forze dell’ordine e alla pubblica amministrazione, o loro parenti. 

Il giudice Elisabetta Pagliai ha condannato, a vario titolo, per abusi edilizi e falso, Mario Fabio La Mura, presidente della Poliarma, e i tecnici incaricati dalla cooperativa Federico Maremmi e Alessandro Mancin a un anno e 2 mesi di reclusione; il tecnico comunale in pensione Alessandro Giannelli richiamato ‘a
contratto’ a 10 mesi, per falso ideologico; il costruttore Claudio Nocchi a 6 mesi di arresto e a 9.000 euro di ammenda per deturpamento, inottemperanza alla ordinanza del sindaco di rimozione dei rifiuti, falso ideologico.

La Mura, Maremmi e Mancin dovranno anche risarcire i danni alle parti civili e alla PoliArma, piu’ pagare le spese di lite.
Assolti gli stessi La Mura, Maremmi, Mancin e Giannelli da altre accuse ‘perché il fatto non sussiste’. Inoltre assolti da tutti i reati gli imputati Adriano Chini, ex sindaco di Campi; Lorenzo Magni titolare della societa’ proprietaria dell’area;
Pietro Pasquale Felice, Rodolfo Baldi, Franco Pepi, tecnici e dirigenti del Comune di Campi.
Sempre nel dispositivo il giudice dispone anche la ‘rimessione in pristino’ dell’area dalle opere abusive, cioè le stesse case dove da anni, ormai, abitano oltre 100 famiglie. Ma fonti legali ricordano che esiste, ormai da qualche tempo, un provvedimento della Regione Toscana chiesto dalla procura di
Firenze durante le indagini che riconosce l’interesse prevalente alla conservazione delle opere (villette e appartamenti) già costruite (e abitate), anche se abusive. Secondo interpretazioni di giurisprudenza l’indicazione della Regione è tale, viene spiegato, da far escludere ora un’eventuale demolizione; semmai in caso di sentenza definitiva dovra’ esser chiesto nuovo parere,
analogo, alla Regione che confermi o modifichi il precedente. Motivazioni fra 90 giorni.

ANSA

 

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