Una “svolta ambientalista” nella parte conclusiva di questa legislatura, “come accadde a conclusione di quella passata con il piano del paesaggio e la legge urbanistica in tema di governo del territorio“.
Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, chiama il Consiglio regionale a una nuova sfida e annuncia – scrive l’agenzia di stampa askanews – il nuovo piano dei rifiuti “che inizieremo ad elaborare a partire dal prossimo mese di giugno, fissando nuovi obiettivi da raggiungere entro il 2023“.
L’obiettivo primario, spiega Rossi, è l’innalzamento della raccolta differenziata dal 70 per cento nel piano vigente “almeno al 75 per cento. Non diciamo l’80 per cento, perché, ci dicono i tecnici, lo sforzo richiesto per il raggiungimento di questa soglia potrebbe avere costi eccessivi, anche se non si capisce fino in fondo il motivo. I dati che stiamo raccogliendo ci dicono che nel 2017 dovremmo salire al 54 per cento, un incremento incoraggiante rispetto al 51 per cento del 2016“, nella consapevolezza che “accanto a città come Empoli, Lucca, in parte Prato, che sono già avanti, altre città rimangono ancora indietro. Su questo fronte – osserva Rossi – non siamo ancora una regione virtuosa, il Veneto già supera il 70 per cento“.
La parte restante dei rifiuti, “il 25 per cento, a obiettivo raggiunto, vogliamo riservarlo alle discariche e ai termovalorizzatori“. Traguardo raggiungibile, spiega il presidente della Toscana, “riducendo nel complesso sia gli inceneritori sia il numero delle discariche“.
La Giunta regionale ha bloccato di recente il conferimento di rifiuti da altre regioni, che “ammonta a circa 150mila tonnellate l’anno, pari a
circa il 7 per cento dei 2milioni e 300mila tonnellate di rifiuti urbani che la Toscana produce ogni anno“.
Per il raggiungimento dell’obiettivo e per far crescere la raccolta differenziata, prosegue Rossi, “la Giunta ha stanziato 30milioni di euro per i tre Ato. Ci siamo convinti che quella della raccolta porta a
porta è la scelta fondamentale per compiere il salto. Chi si oppone proponendo scorciatoie e sostiene che termovalorizzatori e discariche costino meno, penso che non abbia fatto bene i conti“.
Nasceranno “sei impianti per la biodigestione anaerobica“, ai quali conferire “circa 600mila tonnellate l’anno di rifiuti urbani dei 2milioni e 300 mila prodotti. La separazione della parte organica consentirà una più estesa separazione degli altri rifiuti: carta, plastica, vetro,
metalli, che potranno essere reimmessi nei cicli produttivi toscani secondo il principio dell’economia circolare, di recente oggetto di una direttiva e di un regolamento dell’Unione europea“.
Il presidente ricorda che “l’Unione europea nel 2015 ha adottato un piano di azione per l’economia circolare, l’obiettivo esplicito è di creare un numero significativo di nuovi posti di lavoro, di stimolare un notevole potenziale di crescita e di promuovere modelli di consumo e produzioni sostenibili”.
La Toscana avrà un nuovo Piano per la raccolta dei rifiuti, che “vogliamo accompagnare con un piano attuativo relativo in particolare ai problemi dei rifiuti dei nostri distretti industriali: carta, cuoio, tessile“. E in merito al tessile, precisa Rossi, “è bene sapere che per legge non si possono immettere nel possibile futuro inceneritore i rifiuti del tessile di Prato. Bisogna trovare un altro verso, qualche altra soluzione“.
Sulla raccolta della carta: “Ne raccogliamo ogni anno 200mila tonnellate, mentre il fabbisogno delle cartiere di Lucca supera il milione di tonnellate. Dovremo capire se l’attuale 200mila possa diventare 400mila. Con i distretti della Toscana – aggiunge – apriremo una serie di tavoli, lo abbiamo deciso nell’ultima Giunta, per concordare modalità di raccolta e di riuso dei materiali provenienti sia dai rifiuti urbani che dai rifiuti speciali“.
Senza escludere “che in qualche caso, come dicono i regolamenti europei, sia necessaria la valorizzazione energetica per chiudere il ciclo produttivo“. Qui, Rossi osserva che “l’Europa non esclude la termovalorizzazione, ma pone paletti ben precisi, ci richiama la necessità di valutare bene la disponibilità degli attuali termovalorizzatori e ci sconsiglia di scommettere su nuovi inceneritori, nuovi impianti che dovrebbero essere avviati a un ciclo di vita di almeno venti anni.
L’Europa individua cinque settori prioritari“, ricorda Rossi e si sofferma sulla carta, sulla plastica, ricordando “la bella iniziativa presa dalla Giunta con l’assessore Bugli per il recupero del materiale che i pescatori raccolgono in mare. C’è l’impegno dell’Europa a finanziare queste partite”, ricorda ancora il presidente, che rilancia: “Mi piacerebbe che si riuscisse a produrre a conclusione di questa legislatura una svolta ambientalista analoga a quella che abbiamo prodotto in tema di urbanistica e governo del territorio con il piano del paesaggio e la legge urbanistica“. Quella svolta, “per
la quale voglio ancora ringraziare il Consiglio e l’assessore Anna Marson – spiega Rossi – ha portato la Toscana ad essere la prima regione italiana con la legislazione più avanzata in materia di governo del territorio. Anche sui rifiuti mi piacerebbe fare questo salto di qualità con un apposito piano e con l’economia circolare che ci impegniamo a presentare entro l’estate“.