Seste d’Oro a Gianna Giachetti e Piero Tosi: teatro, cinema e tanto altro

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Si è svolta nella mattinata di sabato 7 ottobre la cerimonia della consegna delle Seste d’oro, il massimo riconoscimento che il Comune di Sesto Fiorentino conferisce ai cittadini che nei “vari ambiti del sapere hanno dato lustro alla città d’origine”.

Nella sala Meucci della biblioteca Ernesto Ragionieri il sindaco Lorenzo Falchi, coadiuvato dagli attori Athina Cenci e Alessandro Calonaci, ha consegnato le Seste d’Oro al costumista premio Oscar alla carriera, Piero Tosi (il premio è stato ritirato dal fratello Romano) e all’attrice teatrale Gianna Giachetti.

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Piero Tosi, nato a Sesto nel 1927, ha lavorato come costumista per i più importanti registi del dopoguerra: Luchino Visconti, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Per Paolo Pasolini, Mauro Bolognini e tanti altri. E’ ‘riuscito a plasmare bellezze diverse come Claudia Cardinale, Anna Magnani e Sofia Loren. Nel 2013 ha vinto il premio Oscar alla carriera. Impossibile elencare tutti i film a cui ha partecipato come costumista. Se qualcuno ha voglia di cimentarsi con la sua bravura provi a vedere la scena del ballo ne ” Il Gattopardo” di Visconti.

Gianna Giachetti, nata a Sesto Fiorentino nel 1935, pur avendo interpretato film e preso parte a programmi televisivi (definisce la Tv una scatola infernale) si definisce attrice teatrale perché, come dice lei, “Lo spettacolo intrattiene, ma il teatro trattiene”. Ha lavorato con Giorgio Albertazzi, Pietro Germi, Gian Maria Volonté, Ugo Tognazzi, Romolo Valli e tanti altri. Da giovanissima ha partecipato a quello che è considerato il miglior sceneggiato televisivo della Rai: “L’Idiota” di Fjodor Dostoevskij.

L’attrice sestese, rivolgendosi agli studenti presenti in sala dopo l’intervento di Calonaci, che l’aveva posta nell’olimpo degli attori di teatro, ha ricordato la sua normalità: “Si nasceva figlioli di Sesto, tranquilli, normali. La nostra forza, forse, è stata nella positività che questa città ci ha regalato, nell’educazione e nella semplicità. Il nostro merito è stato quello di essere seri, per il resto siamo stati fortunati nell’aver trovato chi ci ha insegnato e di crescere in un’epoca in cui il lavoro professionale veniva seriamente corrisposto. Non pensiate che sia sempre merito nostro o colpa nostra.”

STEFANO NICCOLI

 

 

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