Stadio Fiorentina, Falchi: “Inconcepibile che si pensi alla Piana solo per collocare infrastrutture sgradite a Firenze”

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Lorenzo Falchi

Non si placano i commenti sulla vicenda stadio della Fiorentina che potrebbe sorgere – il condizione è d’obbligo – a Campi Bisenzio. Soprattutto in seguito alle parole del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha ribadito la volontà di costruire la nuova casa della squadra viola alla Mercafir.

Dopo le parole del primo cittadino campigiano Emiliano Fossi, ecco anche quelle del collega di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, che ha pubblicato il seguente post su Facebook:

Mi permetto di intervenire sulla vicenda dello stadio, ma, in generale, sull’intero tema della pianificazione urbanistica dell’area metropolitana.

La speranza è che al più presto le Istituzioni ritrovino il proprio ruolo e che si apra una discussione lontana da quella di queste ore. Capisco le ragioni del sindaco di Campi, non è con i botta e risposta o con le ripicche che possiamo pensare di disegnare il futuro del nostro territorio.

Lo stadio è una infrastruttura importante di rango metropolitano. Mi stupisce che la sua collocazione al di fuori dei confini comunali di Firenze sia ancora un tabù.

È inconcepibile che si pensi alla Piana solo per collocare infrastrutture e funzioni sgradite al capoluogo.
Firenze e i Comuni della cintura formano un’unica grande area urbana interconnessa che, come tale, deve essere governata e disegnata. La logica del ‘o tutto o niente’ paventata dal sindaco di Firenze denota poca lungimiranza ed è fuori luogo in bocca al sindaco metropolitano per il suo ruolo istituzionale.

Si è aperto mercoledì il nuovo consiglio della Città metropolitana e nell’occasione ho ascoltato dal sindaco Nardella parole condivisibili sulla necessità di allargare lo sguardo all’area vasta. Parole ben diverse, nei toni e nei contenuti da quelle ascoltate oggi.

Siamo pronti ad aprire una discussione sul futuro dell’area metropolitana, purché il confronto sia serio, lungimirante e centrato sugli interessi del territorio e sullo sviluppo sostenibile e riconosca ad ogni comunità il proprio ruolo”.

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