Toscana Aeroporti Handling, Lega: “Solidarietà ai 450 lavoratori”

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Elisa Tozzi, consigliera regionale della Lega, e Daniele Brunori, responsabile della Lega Sesto Fiorentino, si esprimo sulla possibile vendita di Toscana Aeroporti Handling. Nella mattinata di mercoledì 17 marzo si sono tenuti i presìdi davanti agli scali di Firenze e Pisa.

 

In un momento così critico, in cui è stata ventilata anche la possibilità di vendita dell’azienda, ci stringiamo intorno ai lavoratori di TAH e alle loro famiglie, vere vittime di questa situazione di incertezza, costretti a un anno di cassa integrazione e senza prospettive rassicuranti per il futuro, stante la perdurante carenza di flussi turistici”.

 

Stamani una delegazione della Lega era presente in piazza del Duomo a Firenze, alla manifestazione dei lavoratori TAH che hanno gridato a gran voce di non essere in vendita. “Il gruppo Lega in consiglio regionale è costantemente impegnato in prima linea, con atti e interventi, nella salvaguardia occupazionale e nel sostegno concreto a tutte le categorie messe in ginocchio dalla precedente, dilettantistica gestione nazionale della pandemia” sottolinea Tozzi.

 

“I lavoratori di TAH tengano gli occhi ben aperti e distinguano con attenzione chi li sostiene da chi finge di farlo – suggerisce Brunori -. Penso all’incoerente dimostrazione di solidarietà offerta dal gruppo sestese di Sinistra Italiana che, per anni, ha appoggiato comitati la cui ragione di vita era la chiusura definitiva dello scalo fiorentino e oggi invece si pongono al fianco dei lavoratori, quegli stessi lavoratori che, fosse per loro, sarebbero già a casa.

 

Del resto, forti e chiare sono anche le responsabilità del Pd che, nonostante l’importante finanziamento a fondo perduto di 10 milioni erogato da Regione Toscana a Toscana Aeroporti, non ha saputo concertare misure efficaci a sostegno di questa emergenza”.

 

E in tutto questo, il conto rischia di essere interamente pagato dalle parti in causa più deboli: i lavoratori e la collettività. Un esito cui non possiamo né vogliamo rassegnarci” concludono Tozzi e Brunori.

 

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