“Visioni toscane”: a La Soffitta inaugurata la mostra su Dino Migliorini

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Mostra Dino Migliorini

Si è aperta domenica 15 dicembre a Sesto Fiorentino, presso La Soffitta Spazio delle Arti all’interno della Casa del Popolo di Colonnata, la mostra “Visioni toscane” dedicata al pittore Dino Migliorini.

L’esposizione – visitabile sino al 5 gennaio 2020 – è stata organizzata dal Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata con il coordinamento dell’Associazione Culturale Dino Migliorini ed il sostegno del Comune di Sesto Fiorentino.

Migliorini è nato nel 1907 a San Donato in Collina, nel comune di Rignano Sull’Arno, e ha frequentato sin da giovane le botteghe dei più apprezzati artisti fiorentini cogliendo, da ognuno, spunti preziosi per sperimentare tutte le tecniche pittoriche.

I quarantacinque dipinti esposti sono suddivisi in tre sezioni: La matrice verista “en plein air” (anni venti e inizi anni quaranta), Tra Metafisica e Chiarismo (seconda metà anni quaranta e anni cinquanta) e Le influenze espressioniste (fine anni quaranta e anni cinquanta).

All’inaugurazione hanno presenziato il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, il responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, Francesco Mariani, il curatore della mostra, Giovanni Graziano, e la storica curatoriale Stefania Di Santo incaricata di preparare un documentario sulla vita dell’artista rignanese.

Per La Soffitta Spazio delle Arti questo è un evento di grande importanza – ha sottolineato Francesco Marianiperché andiamo a presentare a chi ancora non lo conosce un grandissimo pittore come Dino Migliorini che ha saputo raccontare la terra toscana con grande maestria. Migliorini ha importanti legami con Sesto Fiorentino; ricordo solo che prima di dedicarsi a tempo pieno alla pittura è stato decoratore alla Richard Ginori. Ringrazio l’Amministrazione Comunale che ci sostiene sempre nei nostri progetti e l’Associazione Dino Migliorini che ha portato qua una selezione fantastica di opere. La nostra galleria compie 56 anni e credo che non avremmo potuto concludere meglio il programma espositivo del 2019”.

“E’ La Soffitta che va ringraziata – ha chiosato il sindaco Lorenzo Falchiper le tante iniziative di altissimo livello, e questa mostra ne è un esempio lampante, che propone nell’arco di tutto l’anno. Qua si conoscono personaggi che hanno fatto grande l’arte italiana e internazionale e gli eventi fanno sempre numeri importanti per visitatori. Stavolta viene proposto un artista di altissimo profilo che ha avuto dei legami col nostro territorio e credo che questa rassegna espositiva lo racconti davvero al meglio”.

“In questa mostra – ha illustrato poi Giovanni Grazianopartiamo dai primi saggi di studio degli anni venti arrivando alle influenze espressioniste degli anni cinquanta. Quindi i quadri abbracciano circa quarant’anni di produzione e la mostra si articola in tre sezioni. La prima, La matrice verista “en plein air”, siamo tra gli anni venti e l’inizio degli anni quaranta, racconta le origini di Migliorini. Si va dal Verismo di fine Ottocento alle serene visioni contemplative del paesaggismo post-impressionistico del Novecento toscano, derivategli dagli insegnamenti di Baccio Maria Bacci (che ha seguito alla Verna per quattro anni mentre lavorava agli affreschi, tecnica che Dino ha imparato lì) e dalle frequentazioni di Ardengo Soffici e Ottone Rosai. Nella sezione Tra Metafisica e Chiarismo, tra la seconda metà degli anni quaranta e gli anni cinquanta, emerge invece lo studio della luce e del colore, fra tonalismi chiaristi e geometrie metafisiche, per la raffigurazione di una realtà soggettiva ed intimista. L’ultima parte illustra Le influenze espressioniste di fine anni quaranta e anni cinquanta, un periodo in cui Migliorini ha fatto sperimentazioni espressioniste con l’utilizzo emozionale e suggestivo del colore vivido ed irrealistico. In mostra è visibile un video con tre interviste fatte a Dino Migliorini fra il 2001 e il 2004 dal giornalista Fabrizio Borghini.

Recentemente – ha continuato Graziano – abbiamo portato le opere di Dino Migliorini in sedi prestigiose come palazzo Medici Riccardi a Firenze e il monastero di Santa Chiara a Napoli. Abbiamo scelto di venire a Sesto Fiorentino perché qua ha vissuto e lavorato sua figlia Luciana, detta Anna, che era insegnante di scuola dell’infanzia ed è scomparsa prematuramente nel 1992. Dino amava ricordare che nel ‘Campone’ di Sesto è stata posta una targa con la scritta ‘A Luciana Migliorini, si continua a vivere nel cuore degli alberi’. Lui si confortava nel pensiero dei frutti che avrebbero dato quegli alberi che lui definiva ‘i bambini di Anna’. Tra l’altro Migliorini negli anni trenta ha anche lavorato, per un anno e mezzo circa, alla manifattura Richard Ginori come decoratore di ceramiche artistiche. Poi lasciò decidendo di dedicarsi completamente alla pittura. Per la verità fu ingaggiato anche dalle Belle Arti perché allora erano i pittori a fare dei ritocchi per i restauri. E’ stato uno degli artisti che è riuscito a vivere della sua pittura, anche se a volte, diceva, si doveva un po’ prostituire per soddisfare alcuni committenti.

L’Associazione Dino Migliorini – ha concluso Graziano – è nata nel 2003. Abbiamo realizzato un sito web, www.dinomigliorini.org, nel quale abbiamo inserito tutto quello che siamo riusciti a recuperare a partire dalle recensioni e gli articoli di giornali del 1938 fino alla documentazione di molte mostre fatte da Dino e, dopo la sua scomparsa, di tutte quelle curate dalla nostra associazione”.

Nel catalogo realizzato per l’occasione viene raccontato com’era il maestro dietro le quinte da una delle sue allieve, l’artista sestese Luisa Del Campana.

La mostra Visioni toscane dedicata a Dino Migliorini resterà aperta sino al 5 gennaio 2020 e visitabile, ad ingresso gratuito, nei seguenti orari: 10,30-12,30 e 16-19 la domenica e 16-19 dal martedì al sabato. Chiuso il lunedì e nelle festività di Natale, Santo Stefano e Capodanno.

La Soffitta Spazio delle Arti

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