1 aprile 1954 – Nasce Giancarlo Antognoni

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

1 aprile 1954 – Nasce Giancarlo Antognoni

Nel momento in cui scrivo queste righe Giancarlo Antognoni, il calciatore più amato dai fiorentini, compie 67 anni essendo nato a Marsciano il 1 aprile 1954.
Antonio, come lo chiamano da sempre a Firenze fu acquistato dalla società viola nel 1972 su espressa richiesta del mister Niels Liedholm. Uno che di piedi buoni se ne intendeva. Esordì in serie A il 15 ottobre a Verona impressionando immediatamente la critica. La Fiorentina vinse 2 a 1, ma, soprattutto, quel giorno trovò il suo giocatore simbolo.

“Oggi ho visto esordire un campione”, disse Sandro Ciotti a Tutto il calcio minuto per minuto. Aveva visto giusto. Il giornalista Vladimiro Caminiti che scriveva su Tuttosport e che non era certo famoso per essere un sostenitore viola coniò proprio quel giorno una definizione che ha accompagnato Antonio per tutta la carriera:

l’uomo che gioca guardando le stelle  (Vladimiro Caminiti)

 

Con la Fiorentina Antognoni ha collezionato 341 presenze, 61 reti, ha vinto solo una Coppa Italia e una Coppa italo – inglese, ma si è conquistato l’amore di una città intera resistendo alle sirene che chiamavano, a suon di milioni, da Torino e da Milano.

Il 22 novembre 1981 durante Fiorentina – Genoa in seguito ad uno scontro con il portiere avversario, Silvano Martina, riportò la frattura delle ossa craniche e il blocco delle attività cardio-respiratorie. Nel silenzio totale dello stadio fu rianimato in campo dal medico sociale del Genoa, Pierluigi Gatto e dal massaggiatore della squadra viola “Pallino” Raveggi. Il calvario proseguì in sala operatoria. Antonio fu sottoposto a un intervento delicatissimo per rimuovere l’ematoma.

L’operazione riuscì perfettamente. La vita era salva, ma professionalmente, dopo la delusione del mondiale 1978 giocato con una fastidiosa tarsalgia, era forte il rischio per Antonio di non disputare un campionato, dove la Fiorentina era finalmente protagonista e il mondiale del giugno successivo. La sorte però non aveva fatto i conti con la tempra del capitano che il 21 marzo 1982 si ripresentò davanti ai suoi tifosi che lo accolsero con uno striscione memorabile:

Sei come il sole… risorgi e illumini tutto

La sfortuna, gli avversari e gli arbitri gli negarono la gioia di quello scudetto, la possibilità di una carriera più lunga e la soddisfazione di disputare la finale dei Mondiali. Fu comunque campione del mondo.

La bravura, l’eleganza, l’attaccamento alla maglia e l’amore (ricambiato) dei tifosi gli hanno conferito il titolo di campione di Firenze. E’ stato e sarà l’unico 10.

Daniele Niccoli
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