Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
1 dicembre 1521 – Muore Leone X
Leone X, da buon Medici, portò alla corte pontificia lo splendore e i fasti delle corti rinascimentali e, proprio sull’esempio dei suoi avi, fu mecenate di grandi artisti, da Raffaello a Michelangelo, da Bramante ad Antonio da Sangallo.
Divenne Papa a soli trentasette anni e, in un momento in cui l’Italia stava diventando terra di conquista, riuscì a mantenere l’indipendenza dello Stato Pontificio e di Firenze. A Roma, però, fu ricordato più per i suoi comportamenti bizzarri che per le sue doti diplomatiche. E’ d’altra parte vero che amava girare per le strade alla testa di uno stravagante corteo di cui facevano parte animali esotici tra cui un elefante bianco chiamato Annone, come uno dei generali di Annibale. In linea con la sua filosofia di vita al limite dell’epicureismo, pare sia arrivato a dire al cugino Giulio:
Visto che Dio c’ha dato il Papato, godiamocelo (Leone X)
Fu amante di tutti i piaceri della vita, da quelli della tavola a quelli, molto discussi, del letto.
credettesi per molti, nel primo tempo del pontificato, che e’ fusse castissimo; ma si scoperse poi dedito eccessivamente,
e ogni dì più senza vergogna, in quegli piaceri che con onestà non si possono nominare (Francesco Guicciardini)
Per la sua presunta omosessualità passiva fu oggetto di numerose pasquinate
Fiorentin, baro cieco e paticone
Più che ad altri pontefici, a Leone X, fu rimproverata la vendita delle indulgenze e a poco gli anche valse il fatto che i soldi procuratisi servissero per la costruzione della basilica di San Pietro. La mercificazione della Fede e la corruzione generalizzata all’interno dello Stato Pontificio determinarono un malcontento generale che trovò riscontro nelle critiche del frate Martin Lutero che nel 1517 affisse alla chiesa dell’Università di Wittenberg le famose 95 tesi sul valore e l’efficacia delle indulgenze dando il via alla riforma Protestante.
Leone X morì il 1° dicembre 1521 a soli quarantasei anni. I romani lo salutarono con una crudele pasquinata:
Ti sei insinuato come una volpe,
hai governato come un leone,
sei morto come un cane
DANIELE NICCOLI
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