11 marzo 1890 – Buffalo Bill a Firenze

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Buffalo Bill
Pixabay

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

11 marzo 1890 – Buffalo Bill a Firenze

La storia di William Frederick Cody, il leggendario Buffalo Bill eroe del West, nel 1890  s’intrecciò con quella di Firenze. Il celebre esploratore, che aveva combattuto durante la guerra di secessione, che era stato un Pony express e grande cacciatore di bisonti e di indiani, con l’avvicinarsi della fine dell’epopea del West, aveva spostato i suoi interessi, anche economici, verso il teatro.

Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi:
la locomotiva ha la strada segnata,
il bufalo può scartare di lato e cadere.
Questo decise la sorte del bufalo,
l’avvenire dei miei baffi e il mio mestiere   (Francesco De Gregori)

Nel 1883 aveva creato uno spettacolo circense in cui erano ricreate alcune celebri battaglie fra indiani e giacche blu, prima fra tutte quella del Little Big Horn che vide la sconfitta e la morte del colonnello Custer. Fra gli attori del circo, Cody annoverò, per un breve periodo, anche il celebre capo Sioux Toro Seduto protagonista di quell’epica battaglia. Nel 1890 il Buffalo Bill’s Wild West intraprese una tournee in Europa e l’11 marzo fece tappa a Firenze. Fu così che il Campo di Marte, vecchia area rurale di Firenze che da qualche anno Giuseppe Poggi aveva adibito alle esercitazioni e alle parate militari, si riempì di pellerossa, cowboy, diligenze, animali delle praterie, ma anche di cosacchi, cavalieri arabi e samurai giapponesi che davano un ulteriore tocco esotico allo spettacolo.

diminuzione dei cavalli, aumento dell’ottimismo.
Mi presentarono i miei cinquant’anni
e un contratto col circo “Pacebbeene” a girare l’Europa.
E firmai, col mio nome e firmai,
e il mio nome era Bufalo Bill   (Francesco De Gregori)

La tournee fu ripetuta nel 1906 e di nuovo Buffalo Bill fu a Firenze. Il successo fu straordinario e lasciò memoria anche nei decenni successivi. A partire dagli anni ’20 l’editore Nerbini iniziò a pubblicare le storie del leggendario eroe del West. Con l’avvento del fascismo e dell’autarchia, Nerbini rivelò (o forse fu costretto a rivelare) che William Cody non era altro che un immigrato italiano di nome Domenico Tombini guarda caso originario di quella Romagna da cui proveniva lo stesso Duce. Se questa rivelazione appare quantomeno improbabile è vero invece che Buffalo Bill aveva sposato nel 1866 l’americana di chiare origini italiane Louisa Frederici.

DANIELE NICCOLI

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