26 giugno 1796 – I francesi occupano Firenze

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Duomo 1
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

26 giugno 1796 – I francesi occupano Firenze

In seguito a un pretestuoso episodio di vilipendio alla loro bandiera che si sarebbe verificato nel porto di Livorno, il 26 giugno 1796, le truppe francesi invasero provvisoriamente il Granducato di Toscana.

Per Firenze fu l’inizio di un periodo di grandi turbolenze e caratterizzato da un via vai di francesi, austro-russi e patrioti locali intrisi d’integralismo religioso. A farne le spese furono tutti i cittadini del granducato vittime di violenze inaudite e costretti a finanziare l’esercito francese. La città di Firenze dovette subire anche l’oltraggio del furto di opere d’arte: tele, mobili, argenterie e suppellettili furono trafugate da Palazzo Pitti e trasportate a Parigi.

Mentre i fiorentini subivano supinamente, le angherie dei francesi, gli aretini fedeli al granduca organizzarono la resistenza con le cosiddette bande “Viva Maria”. Approfittando delle sconfitte dei francesi nel nord d’Italia, nell’estate del 1799 riuscirono a liberare anche Firenze. Protagonista di quelle lotte fu la celebre Pulzella del Valdarno, al secolo Sandrina Mari, bellissima ragazza dal carattere focoso e dalla vita privata molto chiacchierata.

Chi è Costei, che l’ ampie vie di Flora
Corre Duce d’ ardita invitta Schiera?
Ella è Colei, che d’ un guardo innamora
Le alme gentili, e che fatta Guerriera
Ai Vili, agl’ Empi, ed ai Ladron scolora
La guancia Infame: Onde la Donna altera
Inchini ognun, benché non cerchi pregio
Virtù, che di se stessa è premio, e fregio  (Filippo Sergardi)

Nel 1800, con la vittoria dei francesi nella battaglia di Marengo gli equilibri cambiarono di nuovo e, con il trattato di Lunéville, furono imposti importanti cambiamenti alla cartina politica dell’Italia: il ducato borbonico di Parma fu annesso alla Francia mentre, per compensazione, la Toscana passò sotto la guida di Ludovico I di Borbone e divenne Regno d’Etruria.

Il periodo borbonico è uno dei meno conosciuti della storia di Firenze. Ludovico, sofferente di epilessia, morì nel 1803 senza lasciare particolari tracce del suo operato. Gli succedette il figlio Carlo Ludovico di soli quattro anni. In suo nome regnò, come reggente, la madre Maria Luisa di Borbone ma Napoleone aveva altri progetti per la Toscana. Preoccupato per la gestione del porto di Livorno per il mancato blocco delle navi inglesi, esiliò Maria Luisa e integrò la Toscana all’Impero, salvo poi restituirle il titolo di granducato per affidarla alla sorella Elisa.

Daniele Niccoli

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