18 giugno 1657 – Prima adunata dell’accademia del Cimento

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

18 giugno 1657 – Prima adunata dell’accademia del Cimento

Nel 1657 alcuni allievi di Galileo Galilei e di Evangelista Torricelli, con l’approvazione del granduca Ferdinando II e del cardinale Leopoldo de’ Medici, fondarono l’Accademia del Cimento, un sodalizio di eruditi che basò i propri studi sull’osservazione diretta dei fenomeni e sull’applicazione rigorosa del metodo scientifico galileiano. Non a caso il motto adottato dagli accademici fu: Provando e riprovando.

Or quivi dove non ci è più lecito metter piede innanzi non vi ha cui meglio rivolgersi che alla fede dell’esperienza, la quale non altrimenti di chi varie gioie sciolte e scommesse cercasse di rimettere ciascuna per ciascuna al suo incastro, così ella adattando effetti a cagioni e cagioni ad effetti, se non di primo lancio come la geometria, tanto fa che provando e riprovando le riesce talora di dar nel segno

L’Accademia del Cimento fu la prima società a carattere scientifico di tutta l’Europa, avendo preceduto di qualche anno la Royal Society di Londra e l’Academie des Sciences di Parigi. I lavori degli accademici furono influenzati dai programmi e dai progetti del cardinale Leopoldo che, d’altra parte, si accollò le ingenti spese necessarie all’allestimento degli apparati sperimentali.

L’Accademia, infatti, non si dotò mai di un bilancio, di uno statuto e non ebbe mai veri e propri iscritti. Gli scienziati più in vista del Granducato parteciparono però alle riunioni dell’Accademia con una certa continuità. Tra questi figurarono Vincenzo Viviani, Lorenzo Magalotti, Francesco Redi e, negli ultimi anni, Niccolò Stenone.

L’Accademia del Cimento non ebbe neanche una sede fissa e le sue riunioni si tennero per lo più a palazzo Pitti. La prima risale al 18 giugno 1657. L’attività dell’Accademia terminò nel 1667 con la pubblicazione dei Saggi di naturali esperienze redatti da Lorenzo Magalotti, ma essi ospitavano solo una piccolissima porzione delle ricerche svolte che invece furono registrate nei Diari.

Quest’opinione avendo noi voluto mettere al cimento dell’esperienza, ci parve, che ci reggesse assai bene, onde piglieremo a raccontar quel poco, che in tal materia possiamo dire d’aver veduto di certo

Gli strumenti, abbandonati dopo la chiusura dell’Accademia, furono rinvenuti nel 1839 in un magazzino di palazzo Pitti da Vincenzo Antinori, direttore del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, istituto che, con il tempo, ne è diventato il depositario.

DANIELE NICCOLI

 

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