28 dicembre 1808 – Il primo maire

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Napoleone a Sesto
Studio preparatorio per affresco di Paolo Graziani

Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore dei libri Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino – I giorni della nostra storia

Fatti e date che caratterizzano la storia e la cronaca della città di Sesto con la speranza che ci possano aiutare a conoscere la nostra semenza e a intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

SESTO GIORNO PER GIORNO

28 dicembre 1808 – Il primo maire

Il 24 maggio 1808 la Toscana divenne una delle provincie dell’impero napoleonico e cambiò radicalmente la sua struttura politica e amministrativa. Il territorio fu suddiviso in dipartimenti, circondari e municipalità. Le antiche Comunità del granducato furono sostituite dalle mairies. Nel caso della Comunità Sesto la trasformazione comportò anche una riduzione del territorio con la perdita della zona di Brozzi. Il confine tra i due municipi fu fissato lungo il fosso Nuovo di Dogaia e il Fosso Reale.

A capo della nuova struttura municipale fu posto il maire cui erano affidati il potere esecutivo, la direzione dei lavori pubblici, le funzioni di polizia e di stato civile. Le annotazioni di nascite, morti e matrimoni, da sempre competenza delle parrocchie, furono affidate alle mairies che le compilavano in duplice copia. Una rimaneva in municipio l’altra veniva inviata al cancelliere del tribunale.

Un’altra innovazione portata dal nuovo regime fu quella dei bilanci preventivi e consuntivi che andarono a sostituire i Saldi. Le entrate ordinarie comunali erano rappresentate dai centesimi addizionali sulle imposte dirette, dagli affitti del suolo pubblico per le fiere e mercati, dalle multe per infrazioni ai regolamenti di polizia municipale, dai dazi municipali, dalla tassa su pesi e misure e dai diritti di cancelleria per il rilascio di copie ed estratti di atti comunali o di stato civile.

Viceversa le spese fisse per la comunità erano quelle relative al mantenimento delle strade comunali, degli edifici pubblici, dei fossi, degli acquedotti e delle fonti.

A Sesto il primo maire, Giuseppe Antonio Corsi, fu nominato il 28 dicembre 1808. Era un Cavaliere dell’Ordine di Santo Spirito e rimase in carica per quasi cinque anni. Due anni dopo, esattamente il 20 novembre 1810, essendo venuto a mancare il pievano Monsignor Antonio Martini, ignorando i richiami di papa Pio VII, il governo francese pose arbitrariamente a guida della Pieve di San Martino Monsignor Antonio Eustachio d’Osmond. Durante il suo viaggio verso la Toscana, una volta giunto a Piacenza, fu raggiunto da due canonici tentarono di dissuaderlo ottenendo, però, solo una risposta piccata:

 

Il papa è un buon uomo, ma l’imperatore sa quel che fa

 

Giunto a Sesto, il D’osmond ricambiò la benevolenza di Bonaparte ossequiando oltre misura i nuovi potenti. Stando alla testimonianza di Carlo Celso Calzolai in quel periodo le campane suonarono più per le ricorrenze personali di Napoleone e di sua sorella Elisa Baciocchi che per le solennità liturgiche.

Daniele Niccoli

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