30 novembre 1786 – Abolizione della pena di morte

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Cortile Bargello
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

30 novembre 1786 – Abolizione della pena di morte

Con l’entrata in vigore della Riforma della legislazione criminale preparato da Pompeo Neri, il 30 novembre 1786 il Granducato di Toscana fu il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte. In ricordo di questo evento il Consiglio Regionale ha stabilito che, a partire dall’anno 2000, il 30 novembre sia celebrata la festa della Toscana.

Anche se il percorso della legge lorenense non è stato lineare, considerato che Pietro Leopoldo reintrodusse la pena di morte già nel 1790 per i cosiddetti crimini eccezionali, rimane il fatto che si trattò di un provvedimento altamente innovativo la cui portata è dimostrata dal fatto che la Francia, ad esempio, ha abolito la pena capitale solo nel 1981.

La legge abrogativa trovava fondamento nelle concezioni filosofiche dell’Illuminismo e soprattutto nell’opera di Cesare Beccaria Dei delitti e delle pene che fu pubblicata per la prima volta proprio nel Granducato di Toscana, esattamente a Livorno nel 1764.

Parmi assurdo che le leggi,
che sono l’espressione della pubblica volontà,
che detestano e puniscono l’omicidio,
ne commettano uno esse medesime,
e per allontanare i cittadini dall’assassinio
ordinino un pubblico assassinio (Cesare Beccaria)

Con il provvedimento del 1786 il granduca ordinò la demolizione di tutte le forche. Per sottolineare che si trattava dell’inizio di una nuova era, a Firenze le forche e tutti gli strumenti di tortura furono bruciati con un rogo spettacolare proprio nel cortile del Palazzo del Bargello, sede, per tanti secoli, di torture ed esecuzioni.

Bargello 1
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A memoria dell’evento che rappresentava la cessazione di una antica barbarie Giuseppe Pelli Bencivenni realizzò un epigrafe che inizialmente doveva essere apposta come targa all’esterno del Bargello nel punto esatto dove una volta si eseguiva il supplizio della fune, ma che successivamente è stata allocata all’interno di Palazzo Vecchio.

Per memoria della Toscana felicità quando Pietro Leopoldo
con legge del 30 novembre 1786 la pena di morte,
l’infamia, la tortura, ogni delitto di lesa maestà
colla confiscazione delle sostanze cancellò
per primo in Europa dalla vecchia legislazione (Giuseppe Pelli Bencivenni)

DANIELE NICCOLI

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