Cartonificio, Brunori (Lega) contro SI: “Attacco volgare, clamorosa fake news”

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Brunori
TuttoSesto

Se non è uno scontro, poco ci manca. Durante Consiglio comunale di lunedì 29 novembre, Irene Falchini, Diana Lapo e Fabio Nannini, consiglieri di Sinistra Italiana, hanno accusato Daniele Brunori, capogruppo della Lega, di aver “sbattuto la porta in faccia” ai lavoratori del Cartonificio Fiorentino, la cui sede, ora in viale Ariosto a Sesto Fiorentino, rischia di essere trasferita ad Altopascio.

Non si è fatta attendere la replica dell’esponente leghista che riportiamo di seguito:

Un volgare attacco, una clamorosa fake news. Si potrebbe definire così in breve il vergognoso comunicato di Sinistra Italiana – apparso a Consiglio Comunale in corso, scorrettezza nella scorrettezza, a firma dei tre consiglieri – in cui è stato detto che la Lega (e il sottoscritto in particolare) è contro i lavoratori del Cartonificio Fiorentino.

Evidentemente, Sinistra Italiana, sapendo di non aver risolto in tre anni alcunché per i lavoratori del Cartonificio, prova maldestre manovre diversive per distrarre l’attenzione dalla realtà dei fatti, gettando fango sulla Lega e sul sottoscritto.

Per fortuna le sedute del Consiglio Comunale sono tutte registrate ed ognuno può tranquillamente risentirsi il mio intervento e quello del Consigliere Abate, che, come punto focale, avevano la difesa del posto di lavoro dei lavoratori del Cartonificio.

Abbiamo più volte sostenuto che l’Amministrazione Comunale deve e può fare di più per far sì che il Cartonificio rimanga a Sesto Fiorentino.

Deve mettere in campo gli strumenti utilizzati in passato ad esempio nella vicenda Ginori: infatti Gianassi si impegnò in prima persona, tentando di scongiurare la delocalizzazione, con una “dichiarazione d’interesse” (24/6/2009) al fine di identificare terreni per ospitare la nuova fabbrica, anche terreni a scopo diverso da quello industriale e poi Falchi, con la variante al RUC per l’area Ginori che permise l’esito positivo della trattativa dei terreni acquistati da Unicoop (30000 mq a 3,5 milioni di euro, circa 116 €/mq), concedendo a quest’ultima di poter costruire 5000 mq commerciali e 5000 mq residenziali).

Purtroppo questo atteggiamento proattivo non l’abbiamo (ancora) visto nella vicenda Cartonificio e la nostra mozione era proprio incentrata a sollecitare Sindaco e Giunta in questo senso.

Un sollecito per la verità gradito anche da gran parte della maggioranza, tanto che rispetto alla mozione protocollata, Per Sesto ha portato una modifica in extremis (qualcumo a pensare male direbbe dopo aver letto il nostro testo) proprio in cui sollecitava la Giunta anche a “far sì che la futura programmazione del territorio mantenga un quadro complessivo dello sviluppo locale tale da confermare il futuro produttivo dell’azienda e la sua presenza sul territorio comunale.

Inoltre, alla mozione della maggioranza il Gruppo Lega non ha votato contro ma si è astenuto, riservando solo delle legittime critiche alle organizzazioni sindacali, peraltro citando un pensiero di alcuni lavoratori condiviso durante un presidio.

Eh sì, perché il sottoscritto è stato più volte ai presidi dei lavoratori per ascoltarli e per esprimere loro la propria vicinanza e solidarietà, oltre che andare personalmente a Treviso a parlare con la proprietà (cosa che nessun rappresentante di Sinistra Italiana o della maggioranza mi risulta abbia fatto) e cercare una soluzione a rimanere sul territorio; soluzione a più riprese cercata anche confrontandosi più volte (in presenza e per telefono) con il direttore dello stabilimento, con i tecnici del Comune e con il Sindaco stesso.

Del resto, a differenza di Sinistra Italiana che vede nella figura dell’imprenditore il male assoluto e che per parole della capogruppo Falchini ‘o si sta con i lavoratori o con gli imprenditori’, rimango del tutto convinto che per difendere il lavoro e il tessuto produttivo occorra anche mettere in condizioni gli imprenditori di investire, specialmente se ne hanno manifestato la volontà, come nel caso del Cartonificio.

Alla luce di tutto ciò credo che sia chiaro come non possa che provare tuttora una profonda rabbia e delusione nel leggere le parole di Sinistra Italiana e mi riservo di confrontarmi con i miei legali per un’eventuale azione legale, a meno che il neo segretario Giuntini, di cui continuo a mantenere una grande stima personale per le sue qualità umane, non mi faccia pervenire una nota di smentita e di scuse.

Infine, riguardo all’accusa di ‘vergogna’ proferita dalla stessa capogruppo Falchini durante il consiglio, posso rispondere che l’unica cosa di cui mi vergogno è dividere la stessa aula con esponenti politici che si servono di biechi mezzi come questo per attaccare l’avversario“.

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