Mattei (IV) replica a Brunori: “Le mie proposte non sono in continuità con quelle della Lega Sesto”

0
327
Italia Viva

Botta e risposta tra Luigi Mattei e Daniele Brunori. Il primo, candidato nella Piana per Italia Viva alle scorse elezioni regionali, ha proposto pochi giorni fa alcune misure per salvare le attività commerciali presenti nel centro di Sesto Fiorentino.

Il secondo, responsabile della Lega sestese, si è detto soddisfatto per via di una continuità di vedute tra le proposte del Carroccio e quelle dell’esponente del partito guidato da Matteo Renzi.

Finita qui? Niente affatto. Luigi Mattei ci ha inviato il comunicato stampa di replica:

Rispondo con dispiacere perché non è mia abitudine dare linfa agli attacchi;  la mia è semplice e doverosa difesa da accuse infondate che definiscono le mie proposte politiche, meditate nel tempo e oggi in linea con lo spirito di Italia Viva, in continuità con le istanze espresse dalla Lega.

Sinceramente mi auguro che nessun altro, a parte la Lega Sesto, possa ravvisare questa improbabile comunione di intenti, partendo io da posizioni notoriamente di sinistra e, pertanto, lontane dalle logiche demagogiche di chi mi accusa e, aggiungo, che il giorno in cui dovessi diventare sensibile agli ‘inviti’ avanzati sulla testata del neo rappresentante della Lega a Sesto Fiorentino, potrò veramente dire che mi sono politicamente ‘intorpidito’.

Capisco che non è facile resistere agli entusiasmi ma in un confronto politico serio ci si aspetterebbe un atteggiamento un po’ più costruttivo, specialmente se l’oggetto della discussione è la sicurezza degli altri. Chiederei, a chi mi accusa, di illustrare pubblicamente, se mai ci dovesse riuscire, i punti di contatto tra le mie e le loro istanze, e di considerare, semmai, l’ipotesi che tutto discenda da una mera dichiarazione giornalistica.

Non posso accettare, per ovvie ed evidenti ragioni che non sfuggono ai più, che proprio esponenti della Lega possano darmi dell’anti-democratico e definirmi come un politico lontano dallo “stato di diritto’. Personalmente auspico il momento in cui la Lega, restituendo i milioni di contributi svaniti nel nulla e cambiando nome e dirigenti, potrà finalmente dare ai cittadini lezioni sui valori civici e democratici. Fino a quel momento io preferisco stare dall’altra parte, e non tradirò chi, testimone del mio impegno civico e politico, sa benissimo che io posso riconoscermi solo in Italia Viva, che di democrazia e libertà ha fatto la sua colonna portante culturale e strutturale. 

Tra le varie misure proposte in merito alla sicurezza, la misura del cosiddetto “Daspo urbano” che promuoviamo per il nostro centro, non solo è una previsione di legge vigente (e far passare una valutazione della sua applicabilità nel contesto sestese come qualcosa fuori dello “stato di diritto” è una dichiarazione che si commenta da sè), ma è paradossale che questa presa di posizione contro tale misura venga da parte del partito di Salvini che, da Ministro, la introdusse nella nostra normativa con la legge di conversione 132/2018 (del c.d. Decreto Sicurezza), stravolgendo peraltro il precedente progetto di Minniti.

Mi urge puntualizzare a Brunori, a cui evidentemente sfugge,  che il Daspo urbano non lo emette il Sindaco, ma il Questore e la sua applicazione non è né immediata né priva di tutele giuridiche per i suoi stessi destinatari: oggi, in un centro cittadino, che va sempre più degradandosi, è una possibilità di intervento legittimo a tutela di chi in quel centro lavora e di chi lo vorrebbe vivere in serenità.

Batta pure i piedi per terra il neo-dirigente leghista, noi continueremo a fare (non a studiare) proposte per le nostre città raccogliendo le istanze e le voci della gente e non degli altri partiti e mi viene di rassicurarlo sul fatto che, le idee e le istanze, che in futuro riuscirà casomai ad elaborare, saranno probabilmente da me considerate ma non prima di averle ritenute meritevoli di qualche attenzione e, in questo, affiancato qui, nella Piana,  da tutte le forze di sinistra (e non solo Italia Viva) che non soffrono affatto di pigrizia fisica o intellettuale (torpore), come a volte mi sembra di ravvedere in   organizzazioni come la sua. Il mio invito a lui, e a tutti quelli che amano parlare di cose di cui non hanno contezza,  è di resistere ai facili fervori e di rispettare l’impegno e le posizioni degli avversari, perché questo significa essere democratici“.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO