7 marzo 1869 – La Società per la Biblioteca Circolante

0
1075
Sesto com'era

Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore dei libri Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino – I giorni della nostra storia

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

7 marzo 1869 – La Società per la Biblioteca Circolante

Il 27 ottobre 1869, grazie all’iniziativa di Pilade Tosi e di Pietro Villoresi nacque la Società per la Biblioteca Circolante che, secondo lo statuto redatto il 20 dicembre dello stesso anno, aveva come scopo principale di

procurare e diffondere la lettura di ottimi libri e di interessanti pubblicazioni

Il primo atto ufficiale della Società fu la richiesta al sindaco, Francesco Daddi, di un sussidio sufficiente a coprire le prime spese. Nello specifico si chiedeva che il Municipio prendesse sotto il suo patrocinio la nascente istituzione e contribuisse con un aiuto economico alla fondazione e alla sua sopravvivenza.

La Giunta comunale, riunitasi il 30 gennaio 1869, decise di sostenere l’iniziativa con un contributo di 30 lire e con l’impegno da parte dell’assessore Brunelli a verificare

se fra i mobili fuori d’uso esistenti nell’ufficio e nel magazzino del Comune vi sia cosa che possa far comodo alla prima montatura della biblioteca

Solo dopo essersi garantita l’aiuto da parte delle istituzioni, la Società fu inaugurata ufficialmente il 7 marzo 1869.

Pilade Tosi, impiegato della Cassa di Risparmio di Firenze e collaboratore del quotidiano di tendenza democratica Il Lampione, assunse la carica di Presidente, mentre Pietro Villoresi, notaio, assunse il ruolo di segretario.

All’uso della biblioteca, oltre a tutti gli alunni delle scuole comunali, furono ammessi (previo pagamento di 25 centesimi)

tutti coloro che non erano stati condannati per delitti o che avessero una condotta altamente riprovevole

Il patrimonio librario della biblioteca, nei primi tempi, fu garantito dalle donazioni dei privati. Generalmente i soci stessi. Il primo lascito fu del conte Morosini che donò ben 67 libri. Il primo volume acquistato fu, invece, la Storia d’Italia di Giuseppe La Farina.

La biblioteca, durante la sua storia, ha cambiato ripetutamente sede. La prima fu un’abitazione civile messa a disposizione dal signor Stagi in prossimità della scuola maschile. Nel settembre 1871 fu spostata in una stanza al piano terreno del nuovo palazzo comunale mentre nel 1888, secondo la testimonianza del maestro Ferruccio Orsi, aveva trovato spazio nei locali del teatro Niccolini di proprietà dell’Accademia dei Fidenti: una stanza di 70 metri quadri aperta solo la domenica. Con un atto dell’ultimo consiglio comunale dell’era prefascista (6 agosto 1922) la biblioteca fece ritorno all’interno del palazzo comunale e acquisì il corposo lascito del medico francese Chambion.

Dopo il discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925 anche per la Società per la Biblioteca Circolante iniziò il processo di fascistizzazione con il ricambio di tutti dirigenti. Presidente fu nominato il dottor Menarini che così viene descritto da Giulio Cerreti ne I ragazzi della Fila Rossa

aveva debuttato a Sesto come Socialista e si era mescolato ai padroni del giorno quando ormai era vecchio e avrebbe potuto fare a meno di umiliarsi in quel modo

Nel dopoguerra quella della Società per la Biblioteca Circolante rimase l’unica biblioteca di Sesto Fiorentino e solo nel 1973, anche per non venir meno alle nuove leggi regionali, fu stipulata una convenzione con l’Amministrazione comunale per dar vita alla Biblioteca Pubblica che ancora per diversi anni continuò il suo lungo girovagare. Prima di approdare a villa Le Corti di Doccia (2010), fu in via Gramsci e poi via Fratti. Dal 2000 è intitolata allo storico Sestese Ernesto Ragionieri.

Daniele Niccoli

 

 

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO