Si fa sempre più acceso il dibattito sulla variante Ginori, approvata dal Consiglio comunale di Sesto Fiorentino durante la seduta di martedì 5 novembre.
Se da una parte il sindaco Lorenzo Falchi si dice entusiasta del percorso di salvataggio della Richard-Ginori, dall’altra Serena Terzani, consigliere comunale di Insieme Cambiamo Sesto-Per Sesto Bene Comune, non vede di buon occhio l’atto approvato. Questo il suo post pubblicato su Facebook:
“Area Ginori: ennesima occasione persa! Amarezza per una amministrazione autoreferenziale, retorica, che strumentalizza i lavoratori della manifattura tirandoli per la giacca!
La manifattura è già proprietaria dei terreni e spetta alla dirigenza Gucci intraprendere un piano di rilancio economico e un piano industriale che garantisca il futuro della fabbrica e dei suoi 250 lavoratori. Da questo dipenderà la sua salvezza.
La Variante votata ieri è un’altra cosa: si tratta di una variante urbanistica! E’ arrivata sui tavoli di noi consiglieri di minoranza solo il 29 luglio scorso. Inoltre è stato possibile presentare osservazioni (e noi come gruppo politico lo abbiamo fatto) solo dal 7 agosto al 6 settembre: quando tutti erano in vacanza. Alla faccia della partecipazione e della trasparenza!!
Dalla variante una cosa è certa: l’interesse privato sovrasta nettamente quello pubblico. C’è necessità di nuovi supermercati e appartamenti? 10.000 mq di costruzioni intorno al Museo? Oppure si poteva arrivare ad un accordo diverso, dove venisse garantito un equilibrio tra spazi privati e dimensione pubblica?
Il Museo, che ha un patrimonio inestimabile, con questa variante non potrà sfruttare a pieno le sue potenzialità per il rilancio di un turismo di qualità, di cui la città potrebbe godere, per il rilancio di un’economia che tornerebbe a stimolare il marchio stesso della fabbrica e delle sue collezioni.
Ieri ha prevalso una progettazione urbana sommaria, dove le previsioni edificatorie superano ogni limite e scardinano ogni relazione con il contesto in cui vengono inserite.
Io come consigliera sono tranquilla, perché le mie azioni sono coerenti: a fianco dei lavoratori quando è stato il momento, ma anche a fianco dei cittadini che ci hanno votato e che chiedono più spazi condivisi e di fruizione collettiva“.
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