Non si placano i commenti sulla variante Ginori, approvata dal Consiglio comunale di Sesto Fiorentino durante la seduta di martedì 5 novembre.
Dopo gli interventi di Lorenzo Zambini (Partito Democratico), Serena Terzani (Insieme Cambiamo Sesto-Per Sesto Bene Comune), del sindaco Lorenzo Falchi e di Maurizio Soldi (Per Sesto), ecco anche quello di Sinistra Italiana, in maggioranza insieme a Per Sesto
“Il consiglio comunale ha approvato la delibera “Salva-Ginori”. Un atto necessario e conseguente agli impegni approvati all’unanimità dal consiglio comunale due anni fa, quando il futuro della fabbrica era a rischio come mai nella sua ultracentenaria storia. Esprimiamo soddisfazione e vogliamo ringraziare il Sindaco e le istituzioni che hanno lavorato affinché la vicenda arrivasse ad un esito positivo.
La delibera conclude un percorso difficile e tutt’altro che scontato che ha visto momenti di difficoltà e tensione. L’alternativa alla delibera ‘Salva-Ginori’ era la Ginori chiusa per sempre. Questo è un fatto davanti al quale proviamo imbarazzo per lo spettacolo indegno messo in scena dal Partito Democratico e dalle opposizioni che ne hanno fatto un pretesto di bassa contrapposizione politica arrivando persino a smentire se stessi. La Ginori e il lavoro non sono merce di scambio politico e non possono essere strumentalizzati magari per suggellare qualche alleanza alle spalle della città. Chi in queste settimane si è rimangiato la parola presa di fronte ai lavoratori e alla città ha dato prova di profonda irresponsabilità.
“Contano i fatti, e i fatti parlano chiaro meno 60% di possibili edificazioni rispetto al Piano strutturale approvato nel 2004, 250 posti di lavoro salvi, 282 anni di storia a Sesto Fiorentino a cui potranno seguirne altrettanti e più. Tutto il resto è una polemica inaccettabile“.