25 giugno 1871 – Inaugurazione del Palazzo Comunale di Sesto

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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

25 giugno 1871 – Inaugurazione del Palazzo Comunale di Sesto

Nel 1861 la popolazione di Sesto era di poco inferiore alle undici mila unità e risiedeva in parte dispersa nelle campagne e in parte nei centri abitati di Sesto, Castello, Novoli, Castiglioni, Cercina, Colonnata, Morello, Padule, Querceto e Quinto.

La maggior parte dei cittadini era dedita all’agricoltura in qualità di bracciante o di mezzadro. Le loro condizioni di lavoro erano durissime, abitavano in case malsane e a malapena riuscivano a guadagnare quel poco che serviva a sfamare la famiglia. Gli occupati nell’industria erano pochi, la maggior di loro lavorava presso la Manifattura Ginori che all’epoca non aveva ancora raggiunto l’apice del suo sviluppo.

tempo già fu che i nostri padri antichi
vivevano sobriamente e alla carlona,
contenti sol di ghiande, sorbe e fichi
di lupini, fagioli e di pattona;
cibi di magro è ver: ma ciò non guasta
eran contenti loro e tanto basta!  (don Luigi Chini)

Il livello di analfabetismo era molto elevato soprattutto fra le classi popolari raggiungendo cifre record fra le donne. La partecipazione alla vita politica era affare di pochi sia perché la legge elettorale era di tipo censitario sia perché la popolazione, anche quella più abbiente, non era preparata culturalmente alla gestione della cosa pubblica.

Alla prima consultazione per l’elezione del Consiglio Comunale gli aventi diritti al voto erano solo 495 cioè i maschi maggiorenni che pagavano almeno 15 lire di tasse. Logico che gli eletti fossero scelti in un gruppo ancora più ristretto. Con tutti i limiti che la situazione imponeva, furono comunque questi uomini a far nascere l’amministrazione comunale com’è modernamente intesa.

Sindaco fu eletto Francesco Daddi che mantenne la carica fino al 1874. Una delle sue priorità fu di dotare l’amministrazione delle infrastrutture necessarie a far muovere la macchina comunale. Il 24 agosto 1869 fu approvato il progetto per la costruzione del Palazzo Comunale. La spesa che era stata preventivata nell’ordine delle 100.000 lire, superò, alla fine dei lavori, le 150.000.

Ne derivarono interpellanze e polemiche anche perché la mole del palazzo, realizzato dall’ingegner Adolfo Moriani, sembrava spropositata rispetto alle esigenze dell’epoca. Lo stesso ex Gonfaloniere Marchese Lorenzo Ginori polemizzò con il Primo Cittadino, ma i lavori furono portati a termine nel giro di due anni e l’inaugurazione avvenne il 25 giugno 1871.

DANIELE NICCOLI

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