Amministrative, Gandola (FI): “Centrodestra ha fallito, nessun candidato ha raggiunto il risultato di Quercioli”

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Paolo Gandola

Dopo le esaltanti vittorie del centrodestra unito, con le recenti amministrative si è registrato una brutta battuta d’arresto. Il tavolo delle candidature stavolta non ha funzionato. A questo punto o si torna ai vecchi metodi di collegialità o meglio sviluppare le primarie, a tutti i livelli, ed in ogni Comune, per selezionare i candidati di centrodestra”.

È questo il commento di Paolo Gandola, vice  coordinatore provinciale di Forza Italia Firenze.

L’anno scorso, a Campi Bisenzio con la candidatura a Sindaco di Maria Serena Quercioli, non solo abbiamo mandato il Pd al ballottaggio ma il centrodestra ha conquistato il sostegno ed il consenso del 45,83% dei campigiani. Un risultato che oggi a Firenze, Prato e nei Comuni della Piana Fiorentina, nessun altro candidato, con ben altro dispiego di forze e risorse, è stato in grado di replicare. 

Eppure, attacca Gandola, un anno fa gli alleati di centrodestra, addebitarono a Maria Serena Quercioli e a Forza Italia la mancata vittoria, affermando testualmente che con un candidato leghista si sarebbe vinto la città. Oggi con i rinnovi delle amministrazioni  comunali abbiamo avuto la riprova che così non è. 

Come era ovvio fin dal principio, per vincere o per portare il centrodestra a risultati di portata storica come quelli raggiunti a  Campi l’anno scorso, non basta la spilletta della Lega sul bavero della giacca del candidato Sindaco. Servono riconoscibilità e apprezzamento pubblico, un programma serio, una alleanza solida e argomenti validi. Purtroppo, in questa tornata elettorale, pochi punti di programma sono stati davvero sviscerati e addirittura alcuni candidati hanno voluto fare a meno di Forza Italia. Tutto questo ha portato a raggiungere percentuali di consenso di gran lunga inferiori di quelle raggiunte a Campi Bisenzio.

Al tavolo provinciale delle candidature, abbiamo assistito ad una semplificazione disarmante, ad arroganza e presunzione, a continui ultimatum e ad una mancanza di contenuti preoccupante. Obtorto collo abbiamo così dovuto accettare tanti compromessi. 

Insomma, il tavolo di centrodestra è fallito per responsabilità multiple attribuibili in particolare a chi ha voluto fare sempre e comunque la voce grossa sulla scia del vento nazionale.  

Basta dunque a caminetti e riunioni a porte chiuse, i nostri elettori non sono più in grado di sostenere questi metodi. Il centrodestra si apra, da ora in avanti si tengano sempre primarie di coalizione, dovunque, dalle singole amministrazioni comunali alla regione. Solo così potremo finalmente aprirci alla civicità e individuare  candidati vincenti, al di là delle singole appartenenze partitiche, in quanto espressione ed interpreti delle comunità da amministrare“, conclude Gandola.

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