Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Daniele Baratti, capogruppo di Forza Italia a Calenzano:
“Verde pubblico abbandonato, dov’è l’amministrazione comunale?, esordisce cosi il consigliere comunale di Forza Italia Daniele Baratti dopo aver effettuato un sopralluogo presso i giardini di via Manara e di via 2 Giugno.
Dopo alcune segnalazioni, spiega Baratti, mi sono recato nei sopracitati giardini comunali e ho potuto constatare lo stato di completo abbandono in cui versano.
In merito ai giardini di via Manara troviamo panchine divelte dal terreno oltre che molto datate e in taluni casi con viti arrugginite che fuoriescono dal legno creando pericoli per coloro che si siedono. L’altalena non è utilizzabile e la recinzione del giardino risulta danneggiata con pali di legno assenti o addirittura rotti e lasciati in terra.
La situazione appare analoga per quanto riguarda i giardini di via 2 Giugno con alcune zone completamente abbandonate , un palo della luce non fissato adeguatamente , erba alta, alberi dal tronco danneggiato e quindi apparentemente pericolosi. Gravi danneggiamenti riguardano anche la seduta in muratura i cui mattoni risultano rotti e vandalizzati da ‘writer’ improvvisati.
Da segnalare inoltre nelle vicinanze le panchine antistanti la scuola Anna Frank completamente deteriorate ormai da anni.
Il consigliere di opposizione non fa sconti e definisce la situazione “pessima, le cui precise responsabilità sono da ricercare nell’inefficienza e nell’atteggiamento di trascuratezza dell’amministrazione comunale e dell’assessorato competente”.
A tal riguardo presenterò una interpellanza nel prossimo consiglio comunale per chiedere spiegazioni al Sindaco di tale incuria.
E’ davvero incredibile come l’amministrazione si preoccupi di portare avanti un progetto di riqualificazione dell’area antistante la biblioteca comunale mostrando ai cittadini un presunto interesse per il verde pubblico quando si lascia in uno stato di abbandono alcuni giardini comunali. Chiedo meno proclami e più fatti concreti“.