Il patto di Comunità recentemente siglato dal Sindaco di Calenzano ha previsto l’idea, peraltro non nuova e già sperimentata altrove, di affiancare agli adulti che “guidano” i piedibus che accompagnano i bambini a scuola, alcuni richiedenti asilo ospitati nel Comune di Calenzano.
Una scelta immediatamente contestata dal gruppo consiliare di Forza Italia e dal suo capogruppo Daniele Baratti che aggiunge: “Affidare i nostri figli ai richiedenti asilo, veri e propri sconosciuti del quale ignoriamo molto spesso le semplici generalità, storie personali ed eventuali ipotetiche pendenze? No grazie.
È francamente paradossale che il Sindaco di Calenzano dopo non aver difeso la sua Comunità non opponendosi al piano di assegnazioni ipotizzato dalla prefettura di Firenze che ha visto arrivare a Calenzano 100 migranti ospitati nella medesima struttura, oggi non tuteli nemmeno i soggetti minori.
Facciamo chiarezza: Calenzano ospita circa 135 richiedenti asilo e dopo le promesse circa le attività di formazione e integrazione mai effettivamente realizzate, se non qualche sporadica iniziativa a favore di telecamera (come la raccolta delle olive) siamo arrivati a siglare il Patto di Comunità. Noi di Forza Italia apprezziamo che finalmente vi sia una programmazione di attività di volontariato nelle quali impiegare i migranti, come ad esempio la vigilanza e piccola manutenzione del Parco del Neto, ma chiediamo sia rimossa dal progetto la previsione di collaborare nelle attività del piedibus a diretto contatto con i soggetti minori.
Forza Italia chiede al sindaco maggiore cautela quando si tratta di collaborare con minori. Quanti di questi 135 ha davvero ottenuto ad oggi lo status di profugo?
Basta con questa ipocrita solidarietà e finto buonismo, l’ amministrazione comunale faccia retromarcia e tuteli i nostri figli. Noi di Forza Italia siamo certi che la nostra sia una richiesta di buon senso sostenuta dalla maggioranza silenziosa dei membri della nostra comunità. Non sappiamo se i genitori abbiano acconsentito o meno al progetto e se gli stessi siano stati informati preventivamente della decisione. Se l’obiettivo è quello di far capire che non c’è da aver paura delle diversità crediamo che le modalità siano ben altre”.
Sul tema interviene anche l’On. Elena Centemero, deputata e responsabile scuola e università del partito: “Riteniamo che la serenità e la sicurezza delle bambine e dei bambini siano una priorità. La scelta del Comune di Calenzano non garantisce queste priorità, che invece lo sono per le famiglie e per l’intera comunità. Si tratta di una scelta sbagliata sia sul piano educativo che di integrazione. Da amministratrice quale sono credo che la scelta migliore sia quella di pensare a lavori utili per la città come la manutenzione di strade, giardini ed edifici pubblici rispetto a cui i Comuni hanno scarsissime risorse. Mantenere il decoro delle nostre città è una forma di integrazione vera e permette anche di conoscere le nostre città, le nostre abitudini e le nostre regole, facendo sentire i rifugiati utili alla comunità.
La scelta di affidare bambine e bambini riflette invece una mancata riflessione sulle strade dell’integrazione e crea ostilità nelle nostre comunità“.
Elena Centemero e Daniele Baratti