Nuovo appuntamento con la rubrica “La parola all’avvocato” curata dagli avvocati Elisa Baldocci, Maria Serena Primigalli e Marco Baldinotti.
Gli articoli saranno pubblicati settimanalmente. I lettori potranno porre domande che ritengano di comune interesse scrivendo alla mail del nostro giornale: [email protected].
“L’obiettivo è quello di chiudere i piccoli centri di accoglienza e anche quello di far diminuire in maniera sensibile il numero dei richiedenti asilo, attraverso la cancellazione dell’istituto della protezione umanitaria. Ma il rischio sarà l’opposto, quello di avere solo un aumento della immigrazione clandestina ”.
Con 163 Sì e 59 No, il Senato ha approvato con la fiducia il decreto Sicurezza, che passa ora alla Camera. Il Ministro dell’Interno considera una mera formalità il passaggio nell’altro ramo del Parlamento, anche se gli esiti non sono scontati. All’interno sono contenute nuove misure in tema di Immigrazione, Asilo e cittadinanza, Sicurezza Pubblica (con l’introduzione del taser per le forze di Polizia) e in tema di Controlli antimafia. Ma cosa cambierà in concreto nella quotidianità di un immigrato e degli italiani?
Ne parliamo oggi con l’Avv. Elisa Baldocci, specializzata in diritto dell’immigrazione. Ci aiuterà a comprendere meglio il funzionamento di questa norma.
Prima domanda, cosa prevede di innovativo in tema di immigrazione?
Il decreto nel suo primo articolo prevede l’abolizione della concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari previsto dal T.U. sull’Immigrazione.
Contemporaneamente viene ampliata la gamma dei reati che comportano la negazione o la revoca della protezione internazionale: violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga e furto in abitazione.
Inoltre la durata massima del trattenimento degli stranieri nei Centri di permanenza per il rimpatrio passa da 90 a 180 giorni con la possibilità di ricorrere anche a strutture della pubblica sicurezza per l’espulsione degli stranieri in caso di indisponibilità dei Cpr.
Si prevede, poi, il trattenimento dei richiedenti asilo negli Hot Spot per accertarne l’identità o cittadinanza ed è prevista la progressiva chiusura dei centri di accoglienza.
Il fulcro del decreto Sicurezza sta nella nuova tipizzazione della tutela complementare alla protezione internazionale, e cioè nei due nuovi status di rifugiato e di beneficiario di protezione sussidiaria. Il decreto individua casi speciali di permesso di soggiorno temporaneo per esigenze di carattere umanitario che si fondano sul principio di non refoulement (il divieto di espulsione o respingimento verso un Paese in cui il richiedente sarebbe esposto a rischio di persecuzione o tortura), ma anche sulla sussistenza di motivi di salute di particolare gravità e sulla ricorrenza di eccezionali calamità nel Paese di origine. Viene anche individuata una nuova ipotesi di permesso di soggiorno con carattere premiale per atti di particolare valore civile”.
Ci sono novità anche in tema di Cittadinanza?
“Sì, si ampliano i termini per l’istruttoria della domanda di concessione della cittadinanza che passerà da due a quattro anni.
La concessione della Cittadinanza è subordinata al possesso, da parte dell’interessato, di una buona conoscenza della lingua italiana.
Inoltre le nuove disposizioni prevedono che la cittadinanza italiana acquisita da uno straniero sia revocata in caso di condanna definitiva per i reati con finalità di terrorismo o eversione dell’ordinamento costituzionale”.
Nel decreto sono previste anche misure che riguardano i maltrattamenti in famiglia e lo stalking. Le donne saranno più sicure?
“Per ampliare la tutela dai crimini di prossimità l’articolo 16 inserisce i maltrattamenti in famiglia e lo stalking nell’elenco dei reati (articolo 282-bis, comma 6, Cpp) per i quali può essere applicata la misura dell’allontanamento dalla casa familiare con particolari modalità di controllo mediante il braccialetto elettronico o altri strumenti tecnici, anche al di fuori dei limiti di pena fissati in via generale per le misure cautelari (la previsione di una pena superiore nel massimo a tre anni di reclusione)”.
Ci sono altri importanti provvedimenti riguardo la sicurezza pubblica?
“Nel decreto, sempre in tema di controllo del territorio e del contrasto dei reati di maggiore allarme sociale, trova spazio anche una norma per regolamentare il noleggio di autoveicoli (articolo 17) in funzione anti terrorismo. i gestori delle attività di autonoleggio dovranno comunicare i dati identificativi dei clienti al Ced interforze per verificare (tramite un alert) se a loro carico risultino precedenti specifici o segnalazioni delle forze di Polizia.
L’articolo 19 rende possibile per sei mesi la «sperimentazione di armi ad impulsi elettrici», le cosiddette pistole Taser, da parte di due agenti appartenenti alla Polizia municipale degli Enti locali con più di 100mila abitanti. Gli agenti locali, se «addetti ai servizi di polizia stradale» e «in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza» potranno anche accedere al centro elaborazioni dati (Ced) delle forze di polizia per verificare durante i controlli su strada l’identità di eventuali ricercati (articolo 18).
Infine si estende il Daspo urbano anche agli ospedali e alle aree dove si svolgono fiere, mercati e manifestazioni sportive“.