La parola all’avvocato: la taratura degli autovelox

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Nuovo appuntamento con la rubrica “La parola all’avvocato” curata dagli avvocati Elisa BaldocciMaria Serena Primigalli, Enrico Carti Marco Baldinotti.

Gli articoli saranno pubblicati settimanalmente. I lettori potranno porre domande che ritengano di comune interesse scrivendo alla mail del nostro giornale: [email protected]

Con recentissima ordinanza n. 33164 del 16/12/2019 la seconda sezione della Corte di Cassazione è tornata sul tema della taratura e della conformità degli autovelox utilizzati per rilevare l’eccesso di velocità.

IL CASO La ricorrente impugnava il verbale di contestazione col quale era stata comminata la sanzione amministrativa per violazione dell’art. 142 comma 9 C.d.S. con contestazione dell’eccesso di velocità.

A seguito del rigetto dell’opposizione da parte del Giudice di pace e del Tribunale, proponeva ricorso per cassazione deducendo la mancata prova da parte della P.A. della taratura e della conformità dell’autovelox utilizzato per rilevare l’infrazione.

I Giudici di Piazza Cavour hanno richiamato la pronuncia della Corte costituzionale n. 113 del 29.5.2019 che ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, art. 45, comma 6 (“Nuovo C.d.S.”), nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”.

A seguito di tale pronuncia quindi tutte le apparecchiature per la misurazione della velocità devono essere tarate e verificate nel loro corretto funzionamento ed è compito del Giudice di verificare se l’apparecchio sia stato o meno sottoposto alle verifiche periodiche in caso di contestazione dell’affidabilità dell’apparecchio (Cass. 9645/2016; Cass. 533/2018).

La ratio di tale approdo giurisprudenziale è quella di evitare che fenomeni di obsolescenza e deterioramento pregiudichino  “non solo l’affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale.”(Cass. ord. n. 22889/2018).

Nell’ ordinanza n. 33164 del 16/12/2019 in commento, la Suprema Corte affronta anche il tema connesso dell’onere della prova in ordine alle verifiche di taratura e funzionalità degli autovelox, che incombe sulla P.A. con idonei correttivi: una volta provata l’omologazione dell’apparecchio, la P.A. non ha l’onere di provare la perdurante funzionalità dell’autovelox (Cass. 17361/2008; Cass. 21267/2014).

Nel caso in esame la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso e rinviato la causa al giudice d’appello sul rilievo in base al quale la dichiarazione di conformità recava una data successiva a quella di rilevazione dell’infrazione.

Avv. ENRICO CARTI
www.avvocati-firenze.it

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