Ladri traditi dal Dna: avevano rubato in una farmacia di Sesto

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Martedì 15 ottobre la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano nei confronti di un pratese di 40 anni e di un 48enne originario del salernitano.

Entrambi, già noti alle forze di polizia, sono gravemente indiziari di un furto pluriaggravato messo a segno nella farmacia comunale del Centro Commerciale di via Gramsci a Sesto Fiorentino.

La sera tra il 30 e il 31 dicembre scorso, dopo aver sfondato con la grata di un tombino la vetrina della farmacia, i ladri si erano introdotti all’interno del negozio e avevano tagliato con un flessibile l’armadio blindato, impadronendosi del denaro contante – oltre 10.500 euro – custodito al suo interno.

Gli agenti delle volanti del Commissariato cittadino, della Squadra Mobile della Questura di Firenze e della Polizia Scientifica erano intervenuti subito dopo, passando al setaccio ogni singola traccia utile alle indagini.

Gli investigatori della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile hanno ricostruito subito la scena del delitto: dalla vetrina infranta, all’ingresso dei banditi nella farmacia, fino alle operazioni attraverso le quali, dopo aver messo fuori uso il sensore del fumo installato all’interno, i ladri sono passati in azione con il flessibile.

Durante l’azione criminale uno dei soggetti ha afferrato una cassettiera senza guanti, lasciando un’impronta che gli uomini della Polizia Scientifica non hanno tardato ad evidenziare.

Detta impronta ben presto è risultata appartenere al pollice della mano destra del 40enne pratese.

Ad incastrare entrambi gli arrestati sono state due distinte tracce ematiche lasciate sul luogo del delitto dagli autori del furto che hanno indicato la loro presenza sulla scena del crimine.

Le telecamere di sorveglianza dell’esercizio hanno ripreso i responsabili mentre si feriscono (uno ad una mano e l’altro ad un dito) durante l’azione furtiva ovvero nello staccare il pannello del sensore antifumo. I riscontri del DNA hanno fatto il resto.

Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile diretta da Antonino De Santis, anche mediante l’analisi del traffico telefonico dei telefonini in uso agli indagati, hanno permesso di evidenziare ulteriori elementi di riscontro in merito alla presenza degli arrestati sul luogo del delitto al momento del furto.

Gli inquirenti non escludono tuttavia la presenza sulla scena del crimine di altre persone verosimilmente con la funzione di “palo” e per le quali sono in corso ulteriori accertamenti.

Per quanto riguarda il 48enne campano l’uomo è anche ritenuto responsabile, nell’ambito di un’indagine parallela, di un furto aggravato in danno di un negozio di alimentari di Quarrata (PT).

Il furto è avvenuto il giorno della Befana, il 6 gennaio scorso, quando al commerciante sono stati portati via generi alimentari per 4.000 euro di valore commerciale, 1.600 euro in contanti e un telefono cellulare.

Dopo il colpo quest’ultimo apparecchio risulta essere stato utilizzato proprio con una “sim” in uso all’indagato.

Il telefonino è stato inoltre rinvenuto a casa del soggetto nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita nell’ambito di un altro procedimento.

A seguito di queste contestazioni gli arrestati (uno già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Prato e l’altro detenuto per altre cause presso il carcere della stessa città) si trovano entrambi al carcere di Prato.

Questura di Firenze

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