Transizione energetica: il resoconto degli incontri alla Casa del Popolo di Calenzano

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Il 9 aprile scorso si è svolta alla Casa del Popolo di Calenzano un’iniziativa sul tema della transizione energetica, nell’ambito degli Incontri per l’Ambiente promossi da Assieme-ODV, EcoLobby e Sinistra per Calenzano, con le adesioni di Circolo ARCI Il Molino, Casa del Popolo di Calenzano, Circolo ARCI La Vedetta, Circolo ARCI La Fogliaia, Circolo MCL Amici della Concordia, Circolo ARCI Le Croci, Comitato via Pertini via Faggi e dintorni, Gruppo Giuseppe Conte 2050-Amici 5 Stelle Calenzano, Unione Speleologica Calenzano e OrtoCollettivo Natura È-APS.

Dopo la sessione generale plenaria con il contributo da parte di Associazioni ed esperti svoltasi nella mattinata, il pomeriggio si è caratterizzato con l’insediamento di un tavolo tematico di discussione e confronto, al quale hanno partecipato numerosi cittadini con idee e proposte per contribuire al cambiamento del nostro sistema energetico locale e delle quali trovate un resoconto nel presente comunicato.

I partecipanti al tavolo hanno concordato sulla necessità di strutturarsi ed organizzarsi per continuare nel tempo a sviluppare i temi affrontati durante la giornata, come lo sviluppo delle energie rinnovabili e del fotovoltaico, la creazione di comunità energetiche, l’incremento degli interventi di efficientamento energetico degli edifici: nei prossimi giorni è prevista una nuova riunione organizzativa con chi ha già partecipato al tavolo, per poi tornare pubblicamente ad affrontare questi temi con la cittadinanza e le altre realtà interessate, che possono già adesso contattare gli organizzatori alla mail [email protected] e al numero 335-6412855.

Il protagonista della giornata del 9 aprile è stato il nostro sistema energetico, che sta dimostrando la sua insostenibilità e tutti i suoi limiti di fronte alla crisi energetica attuale. Il fortissimo aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità pesa sui bilanci di famiglie e aziende. Non poche attività economiche, soprattutto nei settori più energivori, sono state costrette alla chiusura. Anziché stroncare sul nascere il settore delle rinnovabili dopo il boom del conto energia, come è stato fatto da 10 anni a questa parte, occorrerebbe adesso smetterla di tergiversare con gas e fonti fossili ed imprimere una accelerazione fortissima sugli impianti da fonti rinnovabili, soprattutto sul fotovoltaico, che si presta ad una generazione elettrica distribuita. A differenza di gas e petrolio, il sole è ovunque, non si paga e grazie al suo utilizzo possiamo liberarci di autocrati o speculatori che lucrano sui nostri consumi energetici.

Un milione di metri quadri di tetti per il fotovoltaico

Calenzano sulle rinnovabili non parte da zero: gli impianti fotovoltaici sulle scuole e sugli edifici pubblici realizzati negli anni scorsi hanno consentito al Comune di autoprodurre una buona fetta dell’energia elettrica consumata, con importanti risparmi per l’Amministrazione. Tuttavia a livello di impianti privati Calenzano è più indietro rispetto ad altri comuni anche vicini e le potenzialità di sviluppo delle rinnovabili, a partire dall’ambito urbano, sono enormi.

La nostra è una realtà industriale importante con elevati consumi elettrici ed energetici. Le emissioni di CO2 stimate ad abitante sono quasi il doppio a Calenzano rispetto al dato nazionale.

La presenza nel territorio comunale di oltre un milione di metri quadri di tetti di capannoni industriali e commerciali rappresenta però anche una importante opportunità per lo sviluppo del fotovoltaico. Coprendo anche solo una parte di questi tetti con i pannelli fotovoltaici si può rispondere al fabbisogno elettrico di tutte le famiglie e di una parte delle imprese di Calenzano. Sono ancora tante le coperture a cemento amianto che potrebbero essere sostituite con tetti fotovoltaici, con benefici per la salute pubblica. Se alle coperture industriali aggiungiamo piazzali, parcheggi ed edifici pubblici, condomini si possono ampliare notevolmente le potenzialità di sviluppo della generazione elettrica da solare in ambito urbano. Il basso costo di realizzazione di impianti fotovoltaici consente oggi di avere un ritorno dell’investimento in tempi ragionevoli. Se a ciò aggiungiamo la lievitazione dei costi della bolletta elettrica dovuti alla crisi energetica attuale e i diversi incentivi, fiscali e non oggi esistenti, il vantaggio anche da un punto di vista prettamente economico è enorme. Da valutare con attenzione l’opportunità di associare agli impianti fotovoltaici anche l’installazione di batterie e sistemi di accumulo, per garantire il consumo in differita  anche quando l’impianto non produce.

Inoltre, le recenti semplificazioni nelle procedure autorizzative per la realizzazione di impianti fotovoltaici, che assimilano tali interventi alla categoria della manutenzione ordinaria quando sono realizzati su coperture di manufatti e edifici, al di fuori di quelli sottoposti a specifico vincolo dei Beni culturali e dei nuclei storici classificati “A”, facilita notevolmente la diffusione di tali interventi.

Un altro capitolo importante può essere rappresentato dallo sviluppo del cosiddetto agrivoltaico, cioè l’integrazione fra fotovoltaico ed attività agricola che può essere sviluppato in totale sinergia con le stesse colture agricole con cui è chiamato a convivere e integrarsi, dando anche il modo per diversificare le fonti di reddito per gli agricoltori che rimangono però tali, il tutto anche riducendo la tendenza all’abbandono dei terreni agricoli.

Sono in arrivo oltre un miliardo e mezzo di fondi del PNRR destinati a questo specifico segmento del fotovoltaico. Anche questa potrebbe essere una opportunità importante da cogliere, soprattutto per le aziende agricole, pur con le dovute attenzioni all’inserimento paesaggistico.

Nel corso dell’incontro è stato discusso anche di questo: abbiamo da fare nei prossimi anni una svolta epocale, passando dall’era del fuoco e dei combustibili fossili all’era del sole, del vento e dell’acqua. E questo non potrà non cambiare anche il nostro paesaggio. Occorre che questo processo sia governato con giudizio ed apertura, nella consapevolezza che la posta in gioco è la sopravvivenza del pianeta.

Proposta: predisporre un piano comunale per lo sviluppo delle rinnovabili, partendo da una ricognizione delle potenzialità del nostro territorio, sia in ambito urbano che extraurbano. Valutare preventivamente impatti e criticità al fine di escludere gli interventi più problematici e sollecitare invece la realizzazione delle migliori opportunità, aprendo una interlocuzione con l’Amministrazione Comunale, le aziende del territorio, i proprietari dei terreni.

Le comunità energetiche rinnovabili (CER)

Le novità normative introdotte due anni orsono, con la regolamentazione delle comunità energetiche rinnovabili (CER), può costituire una importante opportunità di sviluppo per la generazione elettrica distribuita. Si tratta di un modello innovativo già ampiamente diffuso in Nord Europa, che crea sistemi virtuosi di produzione, autoconsumo e condivisione dell’energia. In sostanza ora anche da noi è possibile produrre la corrente elettrica di cui abbiamo bisogno con impianti condivisi, a livello condominiale o a livello di comunità, non necessariamente collocati sui tetti delle nostre case, ma realizzati su tetti di aziende vicine o in piazzali o parcheggi. È un’importantissima opportunità che può essere utilizzata da tutti: famiglie, imprese, associazioni, enti pubblici locali, con vantaggi diffusi e duraturi nel tempo, sia per chi mette a disposizione tetti e piazzali, sia per chi oggi si trova a pagare una bolletta energetica sempre più salata. Si tratta dunque di una forma energetica collaborativa, incentrata su un sistema di scambio locale per favorire la gestione congiunta, lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale.

È una buona pratica anche perché partendo dalla costruzione di processi di partecipazione e di innovazione sociale, potrebbe raggiungerebbe importanti obbiettivi non solo nell’ordine di forti risparmi sulle bollette, ma anche per il diretto coinvolgimento dei cittadini, andando a rafforzare la coesione sociale intorno all’obbiettivo comune del miglioramento dell’efficienza energetica, riduzione delle emissioni inquinanti e riduzione dei costi di approvvigionamento energetico.

La normativa è abbastanza recente ed ancora devono essere emanati dal governo gli ultimi provvedimenti attuativi. Tuttavia alcune prime esperienze di comunità energetiche sono già state attivate in Italia con risultati incoraggianti: sul territorio italiano sono al momento 20 le REC attive, ma che potrebbero diventare decine di migliaia entro il 2027, secondo studi previsionali.

Insomma questo modo di produrre e consumare energia in modo condiviso e sostenibile sarà il nostro prossimo futuro. Cominciare a lavorarci su seriamente e concretamente è la cosa da fare.

Proposta: costituire anche a Calenzano una o più comunità energetiche rinnovali (CER). Si propone pertanto di creare un gruppo di lavoro stabile, un laboratorio permanente per approfondire le esperienze, verificare le potenzialità delle aree e dei tetti disponibili, studiare attentamente le norme ed i vantaggi fiscali, avviare un lavoro di informazione verso cittadini ed imprese affinché si possa creare anche a Calenzano l’interesse per questa forma innovativa e sostenibile di produzione, gestione ed autoconsumo dell’energia. I circoli e le associazioni possono svolgere in tal senso un ruolo di aggregazione molto importante verso i propri associati, quale base di partenza per la costituzione della CER.

Efficientamento energetico degli edifici e superbonus ristrutturazioni

Riguardo agli interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio, incentivati con l’ecobonus al 110% ed altri strumenti di agevolazione fiscale, non sembra che il nostro territorio abbia colto in pieno tale opportunità. A parte alcune situazioni virtuose di singole unità abitative e realtà condominiali che si sono attivate, quello che è mancato sul nostro territorio è stata una regia complessiva in grado di informare, stimolare, orientare e supportare chi poteva avvalersi di questa opportunità, considerato l’interesse pubblico in termini di contenimento dei consumi energetici. Tutto è stato lasciato alla libera iniziativa di professionisti, imprese e amministratori di condominio.

Inoltre l’incertezza normativa, l’aumento dei costi nel settore costruzioni, le difficoltà nel reperimento di materiali e nell’assunzione di manodopera qualificata sembrano aver rallentato ulteriormente l’utilizzo di questa opportunità. Servirebbe una razionalizzazione e stabilizzazione delle misure di incentivo fiscale, proiettandole in uno scenario pluriennale di medio lungo periodo, al fine di prevenire strozzature e scongiurare speculazioni e ingiustificati incrementi dei costi.

Servirebbe anche una verifica degli interventi incentivati sulla durevolezza dei materiali impiegati, sulla salubrità delle soluzioni adottate, sull’effettiva sostenibilità di tecnologie impiantistiche quali le caldaie a condensazione che utilizzano ancora il gas come vettore energetico, quando sarebbe indispensabile incentivare la completa elettrificazione dei consumi domestici, con introduzione di pompe di calore e cucine ad induzione.

Un contributo importante e fattivo può arrivare da Estra SpA, azienda interamente pubblica nel settore energia partecipata dal nostro Comune, già attiva come general contractor sull’ecobonus, che può aiutare la realizzazione di interventi di efficientamento energetico degli edifici anche usando la leva della cessione del credito.

Proposte: Su questo tema le azioni da intraprendere sono soprattutto di sollecitazione alla Amministrazione Comunale. Di sicuro interesse potrebbe essere l’attivazione di un infopoint comunale(come previsto nel PAESC) gestito in collaborazione con Legambiente o con Estra SpA, per fornire ai cittadini tutte le informazioni utili per favorire l’accesso alle agevolazioni fiscali e realizzare gli interventi. Settori specifici su cui l’Amministrazione potrebbe sollecitare interventi di efficientamento energetico sul nostro territorio:

1) Il patrimonio ERP gestito da Casa SpA (andando oltre l’intervento di rigenerazione urbana per gli alloggi ERP di Viale del Pino);

2) I condominii degli anni ‘60, ’70 e ’80, sviluppando un rapporto di collaborazione con gli amministratori di condominio, con una attenzione particolare per la riqualificazione dei palazzoni realizzati fuori contesto prima dell’approvazione del PRG, stimolando in tal senso la presentazione di proposte da parte di Estra SpA.

Possibili azioni dirette nell’immediato: verifica di fattibilità di interventi di efficientamento sui circoli ricreativi del territorio, che possono usufruire del superbonus in quanto APS.

Conclusioni

I lavori conclusivi del tavolo tematico pomeridiano, a seguito di approfondita e partecipata discussione, sulla base delle proposte sopra richiamate hanno evidenziato:

1) la necessità di costituire attorno al progetto della comunità energetica un gruppo di lavoro permanente (laboratorio) costituito da associazioni, circoli, singoli cittadini e imprese interessati a sviluppare l’idea di produrre e autoconsumare l’energia in modo condiviso e sostenibile che si rapporti da un lato con le istituzioni e dall’altra con tutti i cittadini e le imprese potenzialmente interessati. Un laboratorio che elabori proposte per il Piano comunale delle energie rinnovabili e che poi faccia rete con le altre esperienze analoghe in ambito metropolitano, regionale e nazionale.

2) sostenere l’importanza di approfondire, sia per il settore pubblico che per quello privato, la tematica dell’efficientamento energetico e del superbonus per le ristrutturazioni.

3) sollecitare l’Amministrazione Comunale per l’attivazione di un infopoint comunale.

4) verificare ed approfondire con le realtà agricole locali le possibilità di sviluppo dell’agrivoltaico.

Assieme-ODV
EcoLobby
Sinistra per Calenzano

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