Cammina, cammina
Quante scarpe consumate
Quante strade colorate
Cammina, cammina
Vanno verso nord, disegnano confini
Scendono poi a sud, segnando destini
Rimangono nel cuore quelle strade sotto il sole
Bello è ritornare, ma andare forse è meglio
(I Nomadi)
Itinerario:
- Via Alessandro Volta
- Via Carlo Pisacane
- Piazza san Francesco
- Via Cesare Battisti
- Via Contino Conti
- Via Pietro Bernini
- Via Nazario Sauro
- Via don Giovanni Minzoni
- Via Giacomo Matteotti
- Via Alfredo Contini
- Piazza Edmondo De Amicis
- Via Vannino Vannini
- Via Alessandro Volta
Ancora un percorso breve come sempre succede quando siamo nel centro della città e tante sono le cose da raccontare.
La partenza è fissata in via Alessandro Volta davanti ai locali che ospitavano la sede del Consorzio Agrario Provinciale.
Purtroppo le impalcature non mi permettono di fotografare la targa in bronzo dedicata agli agricoltori di Sesto, Calenzano e Brozzi che fu inaugurata domenica 21 giugno 1925 dal Duca d’Aosta.
La targa, come descritto dal catalogo generale dei Beni Culturali, raffigura l’allegoria del lavoro agricolo e della guerra con la presenza della vanga e del badile militare. Il soldato eretto con una mano abbraccia la famigliola e pone la destra sull’ara, in alto veglia sulla scena la Vittoria alata.
Fu realizzata da Giuseppe Gronchi e fusa dalla fonderia Biagiotti. L’epigrafe è a firma del giornalista Ferdinando Paolieri.
Svolto a sinistra in via Carlo Pisacane fino raggiungere piazza San Francesco dove fa bella mostra di sé la chiesa della Beata Vergine Maria Immacolata la cui costruzione iniziò nel 1929 in seguito alla spinta emotiva legata al ‘miracolo’ legato al viaggio a Lourdes di Aida Fantoni.
Alla realizzazione della chiesa contribuì in maniera importante anche Marianna Bittini detta “Mariannina” che ebbe un ruolo fondamentale anche nella realizzazione dell’orfanotrofio per bambine poco distante.
L’orfanotrofio negli anni successivi fu guidato da Roberta Bianchini la cui opera fu meritoriamente oggetto di articoli di giornale.
Proseguo il mio cammino lungo le vie Cesare Battisti e Contino Conti. Quest’ultimo era partigiano sestese che, dopo aver combattuto nella Divisione Arno durante la liberazione di Firenze, decise di continuare la guerra contro i nazifascisti combattendo nel corpo Volontari della Liberazione. Fu ucciso a Casa Quarè di Riolo Terme in provincia di Ravenna il 10 aprile 1945.
Svolto a destra su via Pietro Bernini giusto per imbattermi nel Centro Antonio Berti, uno spazio espositivo di proprietà comunale e intitolato al celebre scultore originario di San Piero a Sieve ma sestese di adozione.
Dopo aver percorso rapidamente via Nazario Sauro e via Don Minzoni svolto a destra su via Giacomo Matteotti. L’intento era quello di fotografare la zona dove si trovava l’antica sala cinematografica appartenuta a Pilade Biondi, il primo sindaco socialista di Sesto Fiorentino, il secondo in Italia.
Svoltando a destra mi ritrovo in via Alfredo Contini, un pittore ceramista che fu tra gli iniziatori del movimento socialista a Sesto. Fu assessore e vice sindaco. Consigliere comunale fino al 1919.
L’elemento più caratteristico della strada mi sembra l’edificio sulla sinistra che fa pensare a una casa torre con merli ma di cui non ho trovato descrizioni e origine.
Entro in piazza De Amicis ovvero nel centro della zona che una volta (ma anche ora) veniva chiamata ‘Il Tondo’. L’origine del toponimo è legata alla presenza, alla fine dell’Ottocento, di quello che fu il primo ippodromo di Firenze. Precedente anche a Le Mulina.
Dal 1914 troneggia in questa piazza la scuola elementare che l’amministrazione socialista realizzò con non poche difficoltà frapposte soprattutto dalla Giunta Provinciale politicamente avversa all’amministrazione sestese.
Di fronte alla scuola si trova il monumento al partigiano realizzato da Delio Granchi nel 1950.
Prima di tornare al punto di partenza faccio una piccola deviazione in via Vannino Vannini (caduto della Prima Guerra Mondiale) in modo da fotografare l’ingresso della palestra che, come testimonia la targa, è intitolata a Giovanni Biagiotti detto “Biacco”. Uno dei protagonisti della felice stagione della Pallavolo sestese.
Prima la squadra maschile (anni ’50) e poi quella femminile (anni ‘60) regalarono grandi soddisfazioni al pubblico sestese. Teatro delle loro imprese nel periodo invernale fu proprio questa palestra. In estate le partite invece venivano disputate al giardino della Lucciola.
Chiudo con poco più di un chilometro e mezzo. A voi lascio 9 foto e ben 13 link come al solito essenziali per capire l’ambito in cui mi sono mosso.
Alla prossima
DANIELE NICCOLI